Corriere della Sera

Lasciamo Max e Kimi liberi di lottare, la F1 non è il Gioco dell’oca

- Di Giorgio Terruzzi

Hanno lottato e divertito sulla pista più noiosa del Mondiale. In palio: un quinto posto. Macchine e gomme diverse, un’energia simile. Max Verstappen ha la metà degli anni (18) di Kimi Raikkonen (36) e dentro questo dato ci sono buoni motivi per apprezzare gli sforzi di entrambi. Da una parte un bambino prodigio con un talento sprovvisto di timidezza; dall’altra un ex campione del mondo capace di uscire dall’ombra con guizzi inattesi. Seconde guide, in teoria, alle prese con qualche occasione inedita per sovvertire un ordine più labile del previsto, poiché Ricciardo e Vettel, i loro compagni, patiscono e reagiscono, consapevol­i di un doppio confronto scomodo. A Budapest, Max e Kimi hanno rubato la scena, impegnati in un braccio di ferro comprensiv­o di contatto al limite. È stato scorretto Verstappen? Forse. Esattament­e come avrebbe fatto Raikkonen nei panni di Verstappen. Esattament­e come accade quando i duelli da pista si fanno intensi e divertenti. Dunque, mentre chiediamo alla F1 più cuore, spettacolo e adrenalina, possiamo evitare di pretendere rimproveri o punizioni per chi osa. Magari suggerendo a due piloti così disposti all’azzardo, di evitare la delazione o la lamentela via radio. L’hanno fatto entrambi. Raikkonen ha accusato Verstappen di ripetuti cambi di direzione; Verstappen ha denunciato Raikkonen per ripetuti passaggi oltre le linee all’esterno delle curve. Il che segnala mentalità curiosamen­te assuefatte a quelle di chi governa le corse. Giudici e commissari ormai decisi ad equiparare uno sport estremo e per questo leggendari­o, al Gioco dell’oca. (Epa)

Hamilton Non ho mai avuto la sensazione di poter perdere Da piccolo guardavo Schumi vincere qui

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy