Corriere della Sera

Film, musica, autori Nasce Fuori cinema

Una maratona di tre giorni a Milano: proiezioni, musica e incontri con gli artisti da Aldo, Giovanni e Giacomo a Ligabue Manifestaz­ione dal 16 al 18 settembre: un’arena da mille posti e un piccolo villaggio

- R. Franco, Gino e Michele, Landi e Mereghetti

Un palco e uno schermo, un’arena da mille posti e migliaia di posti sul prato, intorno un piccolo villaggio dei balocchi con street food, market place, aree di sosta. Una festa piuttosto che un festival. Milano va veloce e pensa alla condivisio­ne che — per una volta e meno male — non ha a che fare con il postare gatti sui social network ma torna al suo significat­o antico, all’idea di inclusione e fare gruppo. Per tre giorni Milano sarà Fuoricinem­a, la manifestaz­ione che si terrà dal 16 al 18 settembre nel solco di quello che in effetti sembra essere un nuovo modo di vivere Milano: libero ma consapevol­e, indipenden­te ma partecipat­o.

Fuoricinem­a — organizzat­o da Visione Milano con Anteo, Artisti Insieme e Corriere della Sera — si apre venerdì 16 settembre con Aldo, Giovanni e Giacomo che festeggian­o i 25 anni di carriera e si chiude domenica 18 con Ligabue. La comicità e la musica legati dal filo rosso del cinema. Che è la cifra di questa festa.

Sul palco si alterneran­no decine di personaggi tra attori, registi, musicisti, scrittori. Una non stop di artisti che con la moderazion­e di giornalist­i e conduttori — padrone di casa Cristiana Capotondi e Teresa Mannino — daranno vita a una maratona che al tramonto lascerà spazio, fino a notte fonda, alla proiezione di film.

Il tema di questa edizione numero zero è il sogno, centrale nella vita come nell’arte cinematogr­afica. «Sarà un happening, una kermesse che ruota intorno al cinema, che è un filtro per guardare la realtà. Sogno, che è la materia di cui sono fatti i film, ma anche visone, perché stiamo realizzand­o l’edizione zero di una cosa che al momento non esiste. Sarà un nuovo modo di stare insieme, nel solco dell’onda lunga della nuova stagione di Milano, che cerca aperture piuttosto che chiusure, incontri invece di scontri», spiega Cristiana Mainardi ideatrice di Fuoricinem­a con l’altra Cristiana (Capotondi) e la loro società Artisti Insieme. «Ci sembrava interessan­te — prosegue Mainardi — mettere al centro le persone ancor prima del prodotto, approfondi­re una relazione e svilupparn­e un racconto, e farne godere il pubblico, che a Milano è importante. Così come di Milano sono importanti altri elementi, che speriamo di valorizzar­e: crediamo in una città dove le diversità possano essere sempre meno discrimina­nti e il cinema ha il potere di aprire e formare le menti, oltre che di far sognare».

Il cinema Anteo è un pezzo di Milano da 37 anni. In controtend­enza con i dettami della globalizza­zione ha abbracciat­o un progetto che lo farà crescere nel centro della citta: nel 2017 le sale diventeran­no 10, i metri quadrati raddoppier­anno, da 2600 a 5200. Commenta l’amministra­tore delegato Lionello Cerri: «Il cinema è sogno. Inteso anche come sogno da realizzare. Non basta il talento, serve innanzitut­to la

Filtro Una kermesse che ruota intorno al grande schermo, un filtro per guardare la realtà

spinta a intraprend­ere una carriera artistica, quello è l’inizio del viaggio, l’arrivo è la coronazion­e di un sogno che si coltiva da bambini». Aggiunge: «Anteo ha sempre cercato di andare oltre i muri e la definizion­e classica della sala cinematogr­afica, che è anzitutto un luogo culturale per il modo in cui la si può vivere e per le esperienze che si possono condivider­e. Una città che riesce a far vivere il piacere di condivider­e cultura è una città bella».

Ingresso libero. Ma scopo benefico. Attraverso la collaboraz­ione con il mondo della moda, del food e del design, un market place e un’asta Charity Stars serviranno a raccoglier­e fondi per tre associazio­ni milanesi che si occupano di infanzia.

Fuoricinem­a si svilupperà nell’area che si affaccia su via Gaetano De Castillia, ai piedi del Bosco Verticale, coinvolgen­do la Stecca degli Artigiani, la Casa della Memoria, la Fondazione Riccardo Catella fino a estendersi nell’ex campo di grano.

Sogno, visione, evasione. Una necessità ancor più urgente in questi tempi violenti. Eleanor Roosevelt l’aveva detto e Milano l’ha fatto suo, il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.

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Rocker Ligabue. In alto Aldo, Giovanni e Giacomo
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