Corriere della Sera

IL CALIFFATO E LA STRATEGIA DEI 1000 TAGLI

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identiche. Orlando, Nizza, Ansbach. Comunicati che seguono il giuramento di fedeltà al Califfo da parte del protagonis­ta, come se si accodasser­o.

Dai loro rifugi i propagandi­sti Isis stendono una coperta ideologica che avvolge il ragazzo con l’ascia, il rifugiato con la bomba, l’autista del camion. La domanda se lo conoscesse­ro per davvero prima dell’assalto è legittima. Biarritz Soldati francesi controllan­o il lungomare nel Sudovest della Francia Ma a loro basta quella manciata di secondi registrata su un telefonino, piena d’odio e di progetti bellicosi.

Alcune di queste operazioni paiono nate per caso, per opportunit­à. C’è uno disposto Germania, di due giorni fa. Fa parte della propaganda dello Stato Islamico. «Una fonte della Sicurezza ha confermato all’Agenzia Amaq che l’esecutore dell’operazione di martirio (suicida, ndr), compiuta a Ansbach in Germania, è un soldato dello Stato Islamico. Ha agito in risposta agli appelli di colpire i Paesi della Coalizione che combatte contro lo Stato Islamico». I messaggi fotocopia sono comparsi su Telegram, il servizio di messaggist­ica istantanea ideato dai due fratelli russi Nikolai e Pavel Durov, già fondatori del social network russo VK. a fare, lo prendono a bordo, senza guardare ai suoi precedenti. Se hanno degli uomini sul terreno cercano di impiegarli come appoggio, un puntello che può essere determinan­te.

Senza questa figura, l’aspirante terrorista rischia di rimanere tale, in attesa che si apra l’occasione.

I «mille tagli» sono inferti dall’estremista solitario, dalla cellula o da un insieme di «agenti in sonno» infiltrati con caparbietà in Occidente usando ogni via possibile. Alcuni guerriglie­ri sono designati per la missione, legati alle fronte esterno, ma altri lo diventano solo in una seconda fase, dopo il massacro. Come Omar Mateen, lo stragista del night club gay in Florida.

In queste ore la polizia tedesca starà rivendendo il file con le dichiarazi­oni del pentito siriano Salah. Lui in febbraio aveva fornito informazio­ni ai francesi che paiono trovare conferme in quanto sta accadendo nelle località tedesche.

Secondo le sue confession­i, Abu Haret, un tunisino con un ruolo importante al vertice dell’Isis, ha mandato verso i Paesi europei un nucleo di kamikaze. Li ha dotati di denaro, gli ha suggerito di farsi passare per profughi e li ha messi sul sentiero classico dei disperati. Quello che passa da Grecia e Turchia per poi finire in Germania. Almeno due doveva farsi saltare per aria a Düsseldorf, magari dopo aver sparato sulla folla in stile Bataclan con i Kalashniko­v.

Grazie alle dritte di Salah, in giugno, sono stati arrestati alcuni sospetti mentre un altro ricercato sarebbe annegato nell’Egeo durante la traversata. Indagini sono state condotte anche in Belgio, Olanda e Francia. Una minaccia in apparenza parata. O forse solo deviata. @guidoolimp­io

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