Se l’intimità ripresa in video diventa arma di ricatto
La mente di gruppo in adolescenza ha un potere sovraordinato rispetto a quello della mente individuale. Segna il tempo, le mode e le scelte dei singoli in maniera fisiologica, ma talvolta può condurre ad azioni e comportamenti sconsiderati, pericolosi e violenti. L’unione delle menti dei singoli adolescenti può rinunciare al suo ricco potenziale in nome di un mandato deviante e delinquente che si organizza per ragioni molto complesse da mettere a fuoco, ma che di certo hanno a che fare con una difficoltà nella costruzione dell’identità e nella nascita sociale dell’adolescente. Il gruppo può così non rappresentare più un sostegno evolutivo, uno strumento utilissimo di crescita e confronto tra pari ma diventare regista dell’orrore e del maleficio ai danni degli altri. Lo stato delle indagini del caso di Pimonte non ci consente di dare definizioni o interpretazioni troppo avanzate su quanto accaduto. Noi adulti possiamo solo riflettere su come il potere della mente del gruppo che si organizza in modo delinquenziale possa essere oggi sostenuto e alimentato dal desiderio di apparire e di spettacolarizzare qualsiasi azione e intenzione delle nostre vite quotidiane. La rete e i mezzi di comunicazione tecnologica sono anche questa volta implicati in una vicenda che ha come protagonisti degli adolescenti e il loro difetto di crescita, il loro malessere che si traduce in un agito terribile, in un’azione odiosa e violenta. Anche l’intimità sessuale può diventare, una volta ripresa, strumento di ricatto, trasformando la condivisione di un momento prezioso e privato, in scena pubblica, atto pornografico. La mente del gruppo con le sue cattive intenzioni e il desiderio di renderle note a tutti si incontra così con la mente del gruppo universale, internet, in un connubio perfetto. Ai ragazzi manca la giusta educazione agli affetti, così come all’uso di strumenti di comunicazione tecnologica che non sono maligni per loro natura, ma possono amplificare la ricaduta delle proprie azioni in modo pervasivo, non controllabile e per questo ancora più dannoso.