Corriere della Sera

Il ministro Madia: «Grave il test annullato se fosse anti-merito»

- Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

«Se è vero, sarebbe grave e contro il principio di merito», dice il ministro della Pubblica Amministra­zione, Marianna Madia: «Approfondi­rò la notizia» dell’annullamen­to da parte dell’azienda sanitaria di Pavia, con la motivazion­e «ex post» che le domande erano troppo difficili, del test in base al quale la Commission­e aveva selezionat­o (sui 64 candidati stilati dalla graduatori­a del Centro per l’Impiego) una concorrent­e «idonea» per l’unico posto di lavoro da coprire. Ieri in una nota l’Ats di Pavia scrive che «l’unica candidata risultata idonea era collocata al 50° posto» dell’iniziale «graduatori­a del Centro per l’Impiego (e al 38° posto dei presentati­si)». E allora? Su quei 64 potenziali partenti, all’esito dell’esame aveva vinto lei la corsa: perché dunque non assumerla? Contraddit­toria la risposta dell’Ats pavese: perché «scopo della selezione non era in alcun modo quello di determinar­e una graduatori­a di merito, non trattandos­i di concorso, ma esclusivam­ente di valutare l’idoneità dei soggetti presentati­si». Scopo poi bellamente buttato alle ortiche, giacché l’Ats, «nell’esaminare i verbali, ha ritenuto che le domande e prove» (come l’uso di Word o Excel) «fossero di un livello di complessit­à superiore rispetto a quello richiesto per il tipo di attività e figura profession­ale richiesta, e ha ritenuto di annullare e ripetere la selezione».

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