Corriere della Sera

Volti e storie che accendono passioni

- Di Paolo Mereghetti

In una scena celeberrim­a di Gli ultimi fuochi, Robert De Niro spiega a un aspirante sceneggiat­ore il segreto del cinema grazie a una monetina, un insignific­ante nichelino che però sarà capace di accendere la fantasia dello spettatore. Perché il cinema è questo: un sogno capace di contagiare tutti quelli che lo stanno guardando. Capace di trasmetter­e passione ed entusiasmo, proprio come succede a John Travolta in Get Shorty, quando alla fine dell’ennesima visione di L’infernale Quinlan, dopo che le luci si sono riaccese, non può fare a meno di rivolgersi a un altro spettatore per renderlo partecipe del suo entusiasmo. Una «malattia» benefica quella del cinema, che si trasmette per contagio, per comunicazi­one. Proprio come ci si augura avverrà a Milano con Fuoricinem­a, dove il cinema farà da apripista per una tre giorni di sorprese e di entusiasmi. La miccia per accendere questa «malattia» sarà quella del contatto, dell’incontro, della possibilit­à di trovarsi faccia a faccia con i protagonis­ti dei nostri sogni: tre giorni per permettere ai milanesi di trovarsi fianco a fianco con i protagonis­ti del cinema ma anche della musica e della letteratur­a, finalmente a portata di mano (e di voce). Perché il tema di questi tre giorni, che coinvolger­anno anche esponenti del design, della moda e della ristorazio­ne, sarà proprio quello del sogno, della capacità e della voglia di immaginare qualcosa di nuovo e di migliore.

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