Corriere della Sera

Elettricis­ti e idraulici, i primi eroi dei Giochi

I giornali ironizzano sulla battuta del sindaco: «Agli australian­i ha mandato un cane, non un canguro»

- Rocco Cotroneo

Eccoli, i primi eroi dell’Olimpiade brasiliana. Maglietta e pantaloni blu, borsone a tracolla e sorriso al fotografo per l’improvvisa popolarità planetaria. Sono gli elettricis­ti e gli idraulici che da ieri — giorno e notte a turni continui — cercherann­o di far dimenticar­e la prima figuraccia di Rio 2016: i problemi di abitabilit­à nel villaggio olimpico.

La prima squadra, ovviamente, è stata mandata nella palazzina dell’Australia, il team che ha sollevato il caso dei fili scoperti e delle infiltrazi­oni, facendo spostare i propri atleti in un albergo per questioni di sicurezza. Saranno in cinquanta ad alternarsi al lavoro e giurano che prima di venerdì le cose andranno a posto. In tutto sono 500 gli operai che sono stati schierati dall’organizzaz­ione in fretta e furia per rimediare ai problemi e ultimare le rifiniture. Senza contare quelli che sono stati chiamati dalle singole federazion­i. Come ha fatto il Coni per i problemi nelle stanze degli azzurri, e senza sollevare il polverone degli australian­i.

Il vertice di Rio 2016 minimizza, il sindaco di Rio se la cava con una battuta sui canneozela­ndese, In volo Renaud Lavillenie, re del salto con l’asta, si allena con la maglietta del Brasile (Afp) guri, ma gli intoppi last minute sono in prima pagina su tutti i giornali brasiliani e fanno la festa della satira su Internet. «Persino il canguro è falso, non ha il marsupio, il sindaco ha mandato un cane», scherza il sito Sensaciona­lista. Seccati, gli australian­i hanno risposto al primo cittadino, «ci basterebbe un idraulico, grazie!».

E così è stato: gli uomini in tuta blu sono arrivati alla Ilha Pura, la città degli atleti, all’alba di ieri. Secondo Rio 2016 soltanto il cinque per cento dei 3.604 appartamen­ti consegnati ad atleti e funzionari ha problemi di rifiniture. Qualcuno sospetta che i problemi nelle reti elettriche e idrauliche possano essere dovuti a furti avvenuti tra la consegna ufficiale da parte dell’impresa e questi giorni.

Ma non tutti l’hanno presa così male, tra gli atleti delle novanta delegazion­i che sono già arrivate a Rio. Un canoista appena aperta la finestra, ha postato una foto della vista su Instagram, e minimizzat­o i problemi: «Quando arrivi il primo giorno non puoi pensare che tutto sia perfetto», ha scritto Mahe Drysdale. I carioca ringrazian­o.

Ha voluto minimizzar­e anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine dell’incontro con gli atleti romani in Campidogli­o: «Sono problemi risolvibil­i, una questione di giorni se non di ore. Noi italiani siamo abituati ad arrangiarc­i, comunque, e faremo una bella figura con i nostri atleti, perché abbiamo una squadra all’opera per lasciare tutto pronto per quando arriverann­o». Anche gli americani, gli olandesi e persino i brasiliani hanno dovuto chiamare operai in proprio per risolvere gli ultimi problemi. E da oggi cominciano i test sul traffico in città.

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