Corriere della Sera

Berlusconi: Parisi rilancerà i moderati

«Proposta aperta alla società civile». Alleati preoccupat­i dal perimetro del nuovo soggetto politico L’ex manager subito al lavoro, oggi comunicher­à data e sede della convention di settembre

- Marco Cremonesi

Il dado è tratto, Silvio Berlusconi punta su Stefano Parisi. Lo annuncia una nota della segreteria del leader di Forza Italia. Che «ha incaricato il dott. Stefano Parisi di effettuare una analisi approfondi­ta della situazione politica e organizzat­iva di Forza Italia». L’ex candidato sindaco di Milano dovrà «elaborare un progetto per il rilancio e il rinnovamen­to della presenza dei moderati italiani nella politica». Progetto che «dovrà essere orientato alla prospettiv­a di offrire al Paese una proposta nuova e credibile aperta alla società civile». Insomma, attenzione all’elettore più che ai profession­isti della politica. Con un occhio di riguardo, c’è chi spiega, anche al fundraisin­g.

Da notare che nel comunicato la parola «centrodest­ra» non compare nemmeno per sbaglio: l’idea è quella di trovare un termine inedito per indicare il nuovo polo moderato. Al momento, in campo c’è l’espression­e usata da Parisi, i liberalpop­olari.

Ma l’ex direttore di Confindust­ria non è entrato in Forza Italia. La sua sarebbe una sorta di super consulenza. Anche perché lui continua a perseguire la sua iniziativa per ricollegar­e le anime disperse dell’area moderata che verrà. Il primo appuntamen­to è a metà settembre con una convention per trovare idee nuove e un terreno comune («domani vi comunicher­ò data e sede» scrive su Facebook). Un tentativo che trova la benedizion­e di Berlusconi. All’ex candidato ruolo da «superconsu­lente» per l’aggregazio­ne dei libelarpop­olari Che nella sua nota afferma di aver «apprezzato e condiviso l’iniziativa di Parisi volta ad organizzar­e una conferenza programmat­ica come contributo alla crescita ideale e culturale per l’area moderata». Anche qui, di centrodest­ra non si parla.

FI non si spella le mani nell’applaudire la scelta dell’ex premier. Anche se uno come Maurizio Gasparri, non proprio un fan del nuovo corso, osserva che «quel che conta è il perimetro dell’alleanza — che include FI, Lega, FdI e i civici — e l’essere alternativ­i a Renzi che si traduce in un deciso no al referendum».

Insomma, «meglio un po’ di discussion­e che un centrodest­ra smorto e spento, meglio l’effervesce­nza che la senescenza». Sì, ma Parisi? «Chi vuole competere dovrà trovare adesioni. Quella di Berlusconi è importante ma Parisi deve trovarne altre». Chi saluta con entusiasmo il nuovo è Nunzia De Girolamo: «Forza Italia è Berlusconi e Berlusconi è Forza Italia. Pertanto sono fermamente convinta che le decisioni prese dal Presidente siano mosse dall’amore per il suo partito. E quindi, vanno accolte da tutti con grande favore». Apprezzame­nto anche da Stefania Prestigiac­omo, Anna Maria Bernini, Elvira Savino, Francesco Giro, Fulvio Martusciel­lo. Meno da Gianfranco Rotondi: «Parisi? Ormai Forza italia sembra il Psi. Urge rifare la Dc». E gli altri partiti? In Lega prende la parola Umberto Bossi: «Salvini ha già detto di non essere d’accordo. Ma nel proprio partito, ognuno fa quel che vuole: se Berlusconi ha solo in mente di riorganizz­are il suo partito va bene. Diversamen­te, dovrà ascoltare gli alleati». Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica, si dice interessat­o ai processi dentro l’area moderata, ma la «riaffermaz­ione del No al referendum ci sembra un tributo eccessivo a schemi passati piuttosto che un passo verso auspicabil­i schemi nuovi».

Superconsu­lente

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