Donne, motori e denaro di Bernie il bisnonno Sull’altare nel 2012 (a 81 anni compiuti)
Camicia bianca, pantaloni grigio ferro, scarpe nere. Non cambia la divisa di Bernie Ecclestone, che in pista resiste e resta con un piglio da padre padrone altrettanto immutabile, alla faccia degli anni, 86, da compiere il 28 ottobre. Figlio di un capitano di motopescherecci, nato a Bungay, nel Suffolk, da una famiglia ebrea, Bernie sgobba da sempre. Un genio, l’uomo che ha trasformato la F1 in un business colossale e in un modello copiatissimo in termini di gestione globale di un evento. Il suo patrimonio è formidabile, valutato 3,8 miliardi di dollari; i suoi modi spicci e informali sono oggetto di analisi e critiche continue anche da chi — i proprietari e i responsabili dei team — grazie a lui hanno guadagnato cifre stratosferiche.
Mai quanto Bernie, ovviamente. Perché stiamo parlando di un uomo che sa fare meglio di ogni altro il proprio mestiere. Vive a pochi passi dal suo ufficio a Chelsea, frequenta lo stesso pub da una vita, è circondato da un manipolo di esperti e avvocati che utilizza per concludere ogni affare con una durezza proverbiale. Eppure, a chi riconosce una passione autentica per i motori, concede deroghe, sconti, tregue inaspettate. Abbinate a una disponibilità persino sconcertante.
Parlare di Ecclestone significa parlare di soldi. Quelli che chiede agli organizzatori dei Grand Prix, alle aziende televisive, a chi muove vip sui circuiti. Quelli — 10 milioni di sterline — che ha pagato al fisco inglese nel 2014 per estinguere una vertenza su una sua presunta evasione fiscale da un miliardo e rotti. Quelli — 100 milioni di euro — che ha versato al Tribunale di Monaco per archiviare l’accusa di aver corrotto il banchiere tedesco Gehrard Gribkowsky al quale avrebbe versato una tangente di 44 milioni di dollari per convincerlo a cedere le partecipazioni della Banca Bayern LB al fondo di investimento CVC che controlla la F1. Quelli — 740 milioni di sterline — che hanno sancito il divorzio da Slavica Radic, serba, nata a Rijeka, classe 1958, più giovane di 28 anni, madre di Tamara (nata nel 1984) e di Petra (1988). Un matrimonio durato dal 1984 al 2009, popolato da una quantità di società intestate a Slavica, alcune delle quali con sede in Liechtenstein. Il che, secondo una inchiesta della Bbc, avrebbe comportato una sorta di compensazione annuale, pari a una settantina di milioni di euro, puntualmente versati dall’ex moglie. Silenzio invece sul primo matrimonio, contratto nel 1952 con Ivy Bamford, dalla quale Ecclestone
ebbe una figlia, Deborah, che l’ha reso nonno e quindi bisnonno. Gli hanno dato nipoti anche Tamara, nel 2014, e Petra, mamma di due gemelli nati nel 2015, quando babbo Bernie si era già sposato con Fabiana Flosi. Matrimonio celebrato, a 81 anni, il 26 agosto 2012 a Gstaad, in Svizzera. Differenza di età: 46 anni. Eppure, una coppia capace di manifestare una serenità autentica e naturale.
Fabiana: riservata, lontana da ogni ostentazione. Per molti versi simile al marito, una persona in realtà sobria, votata al lavoro e a una passione per le corse antica. Ciò che lo portò a lavorare in una officina di Bexleyeath quando aveva 16 anni, a cimentarsi con le corse, a trafficare con ricambi e accessori, a inventarsi la professione di manager di piloti, ad acquistare il team Brabham, l’anticamera del regno motoristico più ambito. Il passo: svelto sempre, nonostante la statura. La sua lunga carriera pare una scatola cinese colma di invenzioni, trucchi e segreti. La sua successione è data per imminente da lustri. Con la sensazione che, con lui, finisca un’epoca dorata, frenetica e per molti versi irripetibile.
Le ultime nozze Cerimonia in Svizzera, a Gstaad. Tra gli sposi oltre quattro decenni di differenza