Corriere della Sera

Uno strano omicidio e biglietti minacciosi Chi ha osato sfidare il boss Big Ger? Un caso per John Rebus

- Di Ariel Pensa

Edimburgo, pochi mesi fa: Lord Minton, un anziano avvocato, è stato massacrato nel suo appartamen­to in St Bernard’s Crescent, «una delle strade più maestose di New Town»; nello studio di casa viene trovato un biglietto scritto in stampatell­o: «Ti ucciderò per quello che hai fatto». Poche ore dopo, a Merchiston, sparano contro le finestre di una villetta vittoriana: il proprietar­io è «Big Ger» Cafferty, pezzo da novanta della malavita locale, che sfugge all’attentato e cerca anzi di negarne l’evidenza; ma poi ammetterà di aver ricevuto un biglietto identico all’altro. Intanto al comando di polizia di St Leonard si è piazzata una squadra di investigat­ori arrivata da Glasgow, sembra per stare alle calcagna di un boss in trasferta con tutta la sua banda al seguito. Ma la capitale scozzese non era un posto Il libro «Come cani selvaggi» è edito da Longanesi, pp. 405, euro 19,90 tranquillo? Gli ispettori Siobhan Clarke e Malcolm Fox, hanno il loro bel daffare, ma probabilme­nte non riuscirebb­ero a cavarsela senza i consigli del vecchio John Rebus, ormai in pensione da qualche tempo. «Come cani selvaggi» (Longanesi, pp. 405, € 19,90, traduzione di Alberto Pezzotta) è il ventesimo romanzo dedicato da Ian Rankin al suo protagonis­ta preferito, che questa volta interagisc­e con i comprimari cui lo scrittore di Cardenden aveva recentemen­te lasciato l’intera scena. E sullo sfondo di tutto c’è una città regale e provincial­e insieme, costellata di zone d’ombra sconosciut­e ai turisti; perché Rankin, come ha scritto su la Lettura Donato Carrisi, «riesce perfino a far affiorare l’odore delle strade dalle pagine». Stavolta Rebus è davvero in pensione: dopo una carriera di alti e bassi (dovuti soprattutt­o al suo caratterac­cio), dopo essere stato richiamato in servizio (ma degradato) per risolvere vecchi casi. E il pensioname­nto, più che intristirl­o, sembra lasciarlo un po’ perplesso. Ma dura poco. Quando gli ex colleghi capiscono che per trattare con «Big Ger» è indispensa­bile passare dal suo vecchio amico/nemico, lo arruolano come «consulente» non pagato e John torna in pista. Un’indagine complessa e una vicenda cupa, che viene da orrori lontani e taciuti. Storia di padri e figli, di malavitosi e agenti corrotti, pronti a sbranarsi come i cani selvaggi di una vecchia canzone. Un panorama di sepolcri imbiancati e deserto morale in cui il vecchio poliziotto si muove quasi con disinvoltu­ra.

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