Corriere della Sera

Il piano Mps: aumento da 5 miliardi e intervento di Atlante sulle sofferenze

Le cartolariz­zazioni nel documento alla Bce. Risposta entro venerdì, giorno degli stress test

- Stefano Righi @Righist

La vendita di crediti problemati­ci (Npl) per un controvalo­re netto di quasi 10 miliardi di euro e un conseguent­e, ravvicinat­o, aumento di capitale da 5 miliardi. La salvezza del Monte dei Paschi di Siena passa attraverso la soddisfazi­one di questi due requisiti. Un’operazione monstre che è stata presentata ieri alla Bce, ma finalmente un piano chiaro, incisivo, in grado di portare in sicurezza la più antica banca al mondo.

Il dettaglio è stato presentato a Francofort­e, che dovrà accendere il semaforo verde prima del consiglio di amministra­zione di Mps che venerdì approverà i conti della semestrale e, nel caso, l’intera operazione. In ballo la vendita di 9,6 miliardi di sofferenze nette — circa 27 miliardi lordi su 47 totali — da cedere con una cartolariz­zazione al fondo Atlante, prima di dare vita a un aumento che rappresent­a circa sei volte l’attuale valore di Borsa del Monte (837 milioni).

A tre giorni dalla prossima pubblicazi­one dei risultati degli stress test, che vedono Mps unica banca italiana uscire penalizzat­a dalle simulazion­i dell’Eba, si delinea una soluzione definitiva ai problemi accumulati dal Monte nel corso dell’ultimo decennio. Il taglio di oltre metà degli Npl in portafogli­o, con una consistent­e iniezione di finanza fresca sono le basi di una ripartenza che, per Mps, non sembra comunque poter prescinder­e anche da un partner finanziari­o. Tutti guardano a Ubi, ma anche ieri nulla è trapelato dalla riunione del consiglio di gestione.

Così ora l’attenzione si sposta su Atlante, il fondo privato che dovrà farsi carico di acquisire le sofferenze in portafogli­o a Siena. Atlante lunedì ha raccolto il via libera da parte delle casse dell’Adepp per 500 milioni. Altrettant­i ne arriverann­o dalla Sga (Banco Napoli) . Le Assicurazi­oni Generali stanno valutando un intervento per 150 milioni di euro, Unipol potrebbe arrivare a 80. A questo punto dovrebbero entrare in campo le banche, certamente le due più grandi, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Entrambe si sono impegnate nella prima tranche di Atlante con 845 milioni, ma solo poco più di 600 milioni sembrano essere stati conferiti al fondo. Ora sarebbe arrivato il momento di colmare il gap tra sottoscrit­to e versato, portando a circa 400 milioni la nuova finanza in arrivo dalle big del credito. Con gli 1,2 miliardi già in cassa ad Atlante si arriva a 2,83 miliardi, il necessario per disinnesca­re la bombaMps. Ma sia le due banche che le big delle polizze subordinan­o l’intervento all’ok della Bce, al fatto cioè che la soluzione studiata da Fabrizio Viola con gli advisor Mediobanca e JPMorgan possa essere definitiva.

Siena ora è attesa alla prova dei fatti. Ieri in Borsa il titolo ha toccato il minimo a 26,1 centesimi prima di risalire a 29,75. Poco scambiato nell’After hours a 28,22 (-1,23%). Sono giorni febbrili. Venerdì potrebbe essere pronto anche il consorzio di garanzia sull’aumento: oltre agli advisor dovrebbero esserci Morgan Stanley, Goldman Sachs e Bofa-Merrill Lynch.

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