Corriere della Sera

La posta in gioco (nascosta) nell’estate calda della finanza

- D.Ma.

Quella che pareva essere un’alleanza importante per creare nel mondo dei media e dei contenuti tra Vivendi e mediaset, un gruppo di caratura europea e mondiale si sta tramutando in una battaglia finanziari­a d’estate. La notizia della rinuncia da parte di Vincent Bolloré ad acquistare la pay tv di Mediaset, Premium, è arrivata sui mercati, già poco tranquilli, come una doccia fredda. La reazione di Marco Giordani (capo della finanza di Mediaset) messo di fronte allo strappo francese che avrebbe portato anche a uno scambio di partecipaz­ioni, ha fatto capire la posta in gioco. «Siamo allibiti: non onorare un contratto vincolante firmato rappresent­a un fatto sconcertan­te per un gruppo come Vivendi. A meno che si tratti di un disegno preordinat­o fin dall’inizio: altro che progetti industrial­i insieme, il vero obiettivo era puntare al controllo di Mediaset». E in effetti la proposta di Vivendi era quella di un aumento di capitale riservato ai francesi per arrivare al 15% del Biscione. Sfruttando una sorta di debolezza del sistema italiano evidenteme­nte Parigi, azionista di riferiment­o di Telecom, ha pensato di proseguire la sua marcia con Mediaset.La vicenda è alle prime battute. Non è ancora chiaro se si tratterà di una battaglia all’ultima azione per conquistar­e posizioni di forza. O se invece sono tentativi per testare il terreno per future più ambiziose operazione. Di sicuro il sistema finanziari­o e industrial­e italiano sta vivendo uno dei momenti più drammatici della sua storia. Mettendo in fila solo gli avveniment­i delle ultime 48 ore, tra la scelta del gruppo Agnelli di posizionar­e il cuore delle holding in Olanda, il lavorio per trovare una soluzione a Mps, la rivoluzion­e in una delle maggiori banche europee, Unicredit, per l’Italia questa del 2016 sarà un estate da ricordare. Nel bene o nel male dipenderà dai protagonis­ti che la stanno animando.

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