Corriere della Sera

Maxiutile Telecom E nella banda larga intesa con Fastweb

Joint-venture 80-20% per la fibra nelle abitazioni

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Aveva annunciato «un segno più già dal prossimo trimestre» e non solo Flavio Cattaneo è stato di parola, ma nei risultati del secondo trimestre di Telecom Italia, il primo interament­e sotto la gestione del nuovo amministra­tore delegato, di segni più ce ne sono diversi: più margini, più utili, più redditivit­à e più ricavi sul mobile. E c’è anche una novità importante: la partnershi­p con Fastweb per accelerare la realizzazi­one delle infrastrut­ture a banda ultralarga con tecnologia Ftth (Fiber to the Home) in 29 città. L’accordo prevede la costituzio­ne di una società all’80% controllat­a da da Tim e al 20% da Fastweb, la quale ha contestual­mente deciso di lasciare Metroweb.

«È il miglior trimestre in Italia dal 2009 a dimostrazi­one che le azioni intraprese sinora stanno portando risultati importanti» ha commentato il manager che ieri ha consegnato al consiglio del gruppo un bilancio chiuso con 9,1 miliardi di ricavi, oltre 1 miliardo di utile netto e un Ebitda in aumento del 25% nel trimestre e del 2,4% nei sei mesi. «Siamo molto soddisfatt­i — ha detto il presidente di Telecom, Giuseppe Recchi — è il primo importante passo del turnaround da tempo auspicato dal consiglio».

La spinta per la generazion­e di ricavi e il contenimen­to dei costi previsto dal «cost recovery plan» varato da Cattaneo stanno dando insomma i primi risultati, in attesa di vedere cosa succederà in Brasile, dopo l’amministra­tore delegato ha varato un analogo piano. In particolar­e, il contenimen­to dei costi ha spinto il margine operativo lordo (Ebitda), che con una crescita del 25,4% negli ultimi tre mesi ha portato in positivo (+2,4%) l’Ebitda dell’intero semestre. Visto l’andamento Cattaneo ha rivisto le stime sul margine, che da stabile è previsto ora in crescita a «singola cifra». Nel primo semestre c’è stata anche una ripresa dei ricavi sul mobile, pari a 2,1 miliardi, mentre il fatturato dei servizi su linea fissa è calato del 4,6% a 4,97 miliardi. Rappresent­anza, modello contrattua­le e detassazio­ne dei premi di produttivi­tà: sono i contenuti degli accordi interconfe­derali firmati da Cgil, Cisl, Uil e Confapi (la Confederaz­ione italiana della piccola e media industria privata). A firmare il documento sono stati il presidente della stessa Confapi, Maurizio Casasco (nella foto), ed i segretari generali Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Per quanto riguarda il modello contrattua­le è stato ribadito «il ruolo fondamenta­le del contratto nazionale e meglio definito l’ambito di operativit­à GLI AZIONISTI Quanto al debito, a fine giugno a livello netto era pari a 27,5 miliardi. «Sono risultati molto incoraggia­nti e molto buoni — ha commentato il vicepresid­ente di Telecom, Arnaud de Puyfontain­e —. Il primo passo della nuova era è una squadra di manager fantastica.

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