Milan nuovo rinvio, ora rallentano i cinesi
I tempi si allungano, i problemi si ingigantiscono, i dubbi prendono consistenza. La firma per la cessione del 100% del Milan subirà un ulteriore slittamento: si pensava fosse di un paio di giorni, è diventato di un paio di settimane. L’orizzonte viene quindi spostato alla metà di agosto, praticamente a ridosso della prossima stagione che partirà il 20-21. La prima conseguenza è che si azzera ogni possibilità di fare mercato, che a questo punto dipende in toto dall’autofinanziamento e quindi dalle cessioni, a partire da quella di Carlos Bacca. Si prolunga, dunque, anche la forzata convivenza tra Adriano Galliani e Nicholas Gancikoff, molto spesso in disaccordo sulle strategie da perseguire. La seconda è che prosegue lo stallo anche nella parte commerciale: neanche un contratto di sponsorizzazione può venire firmato e al Milan ripetono che, nell’attesa, sono già stati persi 30 milioni. Ma i problemi rischiano di essere anche maggiori: questa volta, infatti, è stata la cordata cinese a chiedere un ulteriore rinvio e parlare di intoppi burocratici sembra un po’ riduttivo. Ci sono difficoltà in Cina a ottenere le autorizzazioni sia per quanto riguarda l’architettura societaria messa in piedi per acquisire il Milan, sia per quanto riguarda l’esportazione di capitali all’estero. Non sembrano dettagli, anche se le due parti continuano a non mettere in dubbio l’esito, e quindi che alla fine dell’ennesima estate surreale il Milan passi effettivamente di mano. Silvio Berlusconi, però, in serata veniva segnalato come un po’ depresso per gli ultimi sviluppi della trattativa (in fondo non ha mai incontrato i futuri investitori, ma solo gli advisor).