Corriere della Sera

Aprilia, lavori straordina­ri per una MotoGp da battaglia

A Noale studio e ricerca pensando al futuro. Albesiano: «Abbiamo grandi margini di migliorame­nto»

- Antonio Morra

agosto) a quella di chiusura.

A Londra 2012 i giudici maneggiaro­no 11 casi. Dalla riammissio­ne del siepista spagnolo Rodriguez che la federazion­e iberica aveva escluso perché citato in un’inchiesta giornalist­ica sul doping al ricorso — respinto — della federazion­e svedese di triathlon che chiedeva l’oro per Lisa Norden dopo il riesame del fotofinish. A Rio i giudici del Tas dovranno fare gli straordina­ri. I ricorsi pendenti saranno infatti quasi il triplo e l’afflusso di domande ha costretto il Tas

La MotoGp è in pausa, l’Aprilia continua lo sviluppo in vista della ripresa sul tracciato austriaco del Red Bull Ring (14 agosto), dove i piloti gireranno per la prima volta dopo i test della scorsa settimana. Per la Casa di Noale il bicchiere è mezzo pieno alla svolta della sua prima «vera» stagione in classe regina (l’anno passato ha corso con una moto derivata da una Superbike).

Due ottavi posti e una decima piazza nelle ultime tre gare, a conferma dei recenti progressi. Nel reparto corse di Noale, oggi il centro di ricerca avanzata del Gruppo Piaggio, si comincia a respirare aria di fiducia. Le settanta persone del team hanno gettato alle spalle il 2015 e, grazie a un motore completame­nte riprogetta­to, più piccolo, più potente e costruito completame­nte in casa, si confrontan­o con i tre colossi giapponesi (Honda, Yamaha e Suzuki) e con la Ducati.

I meccanici hanno lavorato con cura sul quattro cilindri a V stretta: aggiorname­nti di potenza e coppia, che andranno avanti fino a fine agosto. L’ultimo upgrade è atteso a Brno.

La «rifinitura» e la preparazio­ne dei propulsori da portare in gara, avviene a Noale, nell’ultima stanza a destra in uno dei due capannoni che ospita la divisione Racing: sembra un salotto, a testimonia­nza della cura maniacale per i dettagli e per l’organizzaz­ione cominciata con l’ingegner Jan Witteveen che ha reso l’Aprilia un esempio per tutti.

Telai, carene e anche le sospension­i vengono, infatti, preparati in sede, nelle altre stanze del Reparto corse (a testimonia­nza dell’alto livello dell’artigianat­o italiano) dove si trova anche il controllo qualità dei fornitori, mentre per la galleria del vento viene utilizzata Tedesco Stefan Bradl, pilota dell’Aprilia nell’attuale stagione di MotoGp, impegnato al Sachsenrin­g (Epa) quella dell’Università di Perugia.

Romano Albesiano, numero uno della scuderia, è prudente, ma non nega che questa prima Motogp progettata e realizzata completame­nte a trenta chilometri da Venezia sia una «buona base». «Abbiamo grandi margini di migliorame­nto — sottolinea — e siamo in grado di garantire continuità nello sviluppo, fattore importante per arrivare in alto. Abbiamo un contratto con Fausto Gresini fino al 2018 per gestire la logistica in pista. Ora ci va bene stare nei primi dieci, ma l’obiettivo 2017 è arrivare tra i primi cinque, rompere l’attuale monopolio. La prossima stagione si preannunci­a eccitante grazie anche all’arrivo della Ktm».

«La crescita tecnica passa per un migliorame­nto delle prestazion­i soprattutt­o nelle qualifiche — spiega Albesiano —, servono passi avanti sulla guidabilit­à e soprattutt­o sull’affidabili­tà perché il regolament­o del 2017 consentirà di utilizzare soltanto sette motori per tutto il campionato».

La rifondazio­ne, con l’addio di Stefan Bradl e Alvaro Bautista, passa anche per i piloti: preso Sam Lowes, uno dei nomi di punta della Moto2. È inglese e ha 26 anni e ha vinto un Mondiale nella categoria Supersport, ora è quarto in classifica. Dalla Suzuki arriverà Aleix Espargaro, solo qualche mese in più del compagno, fratello maggiore di Pol, anche lui protagonis­ta del circo a due ruote su una Yamaha clienti.

Nel secondo edificio del reparto corse, quello degli uffici di ricerca e sviluppo, il responsabi­le dei motori, Mario Manganelli, e quello dell’elettronic­a Paolo Bonora, lavorano senza sosta incrociand­o dati delle nuove centraline con il ricco patrimonio storico della casa, verificand­o aggiorname­nti di telaio e di motore. Le prossime tappe saranno fondamenta­li per testare le novità tecniche, anche in chiave futura. A Noale è già ritornato l’orgoglio di squadra, di quel gruppo che ha vinto 54 titoli mondiali nelle due ruote.

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