Corriere della Sera

Buccia di melanzana e sigari, la (strana) birra firmata Merloni

Dagli elettrodom­estici Giovanna è passata a produrre a Fabriano «bionde» molto particolar­i

- CdS Michela Proietti

a cucina, in senso ampio, è nel suo cielo astrale. Giovanna Merloni, 41 anni, è la terza generazion­e della famiglia che ha fondato l’Ariston. Nonostante la laurea in ingegneria meccanica e un’esperienza di successo nel gruppo Merloni, ha sempre saputo che la sua strada era un’altra. Ma neppure lei poteva immaginare un futuro da birraia, con alchimie così insolite da conquistar­e presto enoteche e ristoranti di nicchia. «Quando ero piccola sognavo di fare il medico. Ma era difficile dire no a un’azienda come la nostra!», ricorda Giovanna, mamma di Rolando, Stella e Federico. Sono stati proprio i bambini a darle la spinta. «Dopo due figli ho scelto di fare la mamma e ho cominciato a coltivare le mie passioni. Mi sono iscritta a un corso di sommelier: è stato lì che ho scoperto la birra».

Prima di tutto ha capito che farla in casa era molto facile. «Le prime bottiglie sono nate nella mia cucina». Poi, grazie a una serie di finanziame­nti della Regione Marche dedicati all’impresa agricola, ha trasformat­o un fienile sulle colline di Fabriano in un moderno impianto per la produzione della birra, con una sala cottura da 500 litri, che oggi produce 4.000 litri al mese e 700 ettolitri all’anno. È nato così I-Beer, un marchio alternativ­o con ricette estemporan­ee: la birra del debutto è stata un’Ambrata artigianal­e, con sentori di caramello e spezie, lievemente affumicata,da abbinare con formaggi stagionati, arrosti e brasati di carne. L’idea di conquistar­e un posto a tavola ha accompagna­to il suo lavoro fin dall’inizio: ora a Milano, I-Beer è nella carta del Mare Mosso, della Trattoria Trombetta dello chef Giancarlo Morelli e del celebre bar Frank.

«All’estero è naturale pasteggiar­e con la birra, da noi ancora ci sono resistenze. Ma questo mi ha appassiona­to ancora di più». Negli ultimi due anni ha continuato ad aggiornars­i, a studiare tecniche di affinament­o del colore, della schiuma e delle bollicine, «inciampand­o» ogni tanto in una nuova intuizione. La birra «Special One -Imperial Stout», a base di buccia di melanzana e sigari cubani Romeo y Julieta, è nata così. «Una sera ho cucinato melanzane per un mio amico birraio: mentre mangiavano ho avuto l’idea di produrre una birra con le melanzane, scoprendo che immerse per 25-30 giorni rilasciano sentori di vaniglia». Ha aggiunto anche dei sigari cubani: il risultato è una birra con aromi di tabacco e liquirizia. L’anima del commercio, per ora, è prevalente­mente online, dove si possono fare ordini da 33 cl (4 euro) e 75 cl (8 euro): anche la bottiglia è fuori dal coro, con il tappo avvolto da una ceralacca rossa.

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