Buccia di melanzana e sigari, la (strana) birra firmata Merloni
Dagli elettrodomestici Giovanna è passata a produrre a Fabriano «bionde» molto particolari
a cucina, in senso ampio, è nel suo cielo astrale. Giovanna Merloni, 41 anni, è la terza generazione della famiglia che ha fondato l’Ariston. Nonostante la laurea in ingegneria meccanica e un’esperienza di successo nel gruppo Merloni, ha sempre saputo che la sua strada era un’altra. Ma neppure lei poteva immaginare un futuro da birraia, con alchimie così insolite da conquistare presto enoteche e ristoranti di nicchia. «Quando ero piccola sognavo di fare il medico. Ma era difficile dire no a un’azienda come la nostra!», ricorda Giovanna, mamma di Rolando, Stella e Federico. Sono stati proprio i bambini a darle la spinta. «Dopo due figli ho scelto di fare la mamma e ho cominciato a coltivare le mie passioni. Mi sono iscritta a un corso di sommelier: è stato lì che ho scoperto la birra».
Prima di tutto ha capito che farla in casa era molto facile. «Le prime bottiglie sono nate nella mia cucina». Poi, grazie a una serie di finanziamenti della Regione Marche dedicati all’impresa agricola, ha trasformato un fienile sulle colline di Fabriano in un moderno impianto per la produzione della birra, con una sala cottura da 500 litri, che oggi produce 4.000 litri al mese e 700 ettolitri all’anno. È nato così I-Beer, un marchio alternativo con ricette estemporanee: la birra del debutto è stata un’Ambrata artigianale, con sentori di caramello e spezie, lievemente affumicata,da abbinare con formaggi stagionati, arrosti e brasati di carne. L’idea di conquistare un posto a tavola ha accompagnato il suo lavoro fin dall’inizio: ora a Milano, I-Beer è nella carta del Mare Mosso, della Trattoria Trombetta dello chef Giancarlo Morelli e del celebre bar Frank.
«All’estero è naturale pasteggiare con la birra, da noi ancora ci sono resistenze. Ma questo mi ha appassionato ancora di più». Negli ultimi due anni ha continuato ad aggiornarsi, a studiare tecniche di affinamento del colore, della schiuma e delle bollicine, «inciampando» ogni tanto in una nuova intuizione. La birra «Special One -Imperial Stout», a base di buccia di melanzana e sigari cubani Romeo y Julieta, è nata così. «Una sera ho cucinato melanzane per un mio amico birraio: mentre mangiavano ho avuto l’idea di produrre una birra con le melanzane, scoprendo che immerse per 25-30 giorni rilasciano sentori di vaniglia». Ha aggiunto anche dei sigari cubani: il risultato è una birra con aromi di tabacco e liquirizia. L’anima del commercio, per ora, è prevalentemente online, dove si possono fare ordini da 33 cl (4 euro) e 75 cl (8 euro): anche la bottiglia è fuori dal coro, con il tappo avvolto da una ceralacca rossa.