«Prescrizione per Barbera»
Il giudice costituzionale e l’inchiesta sui concorsi pilotati, la Procura non va avanti
La Procura di Roma: archiviare per prescrizione l’accusa di corruzione contro il giudice della Consulta, Augusto Barbera.
L’inchiesta per corruzione a carico del giudice della Corte costituzionale Augusto Barbera s’è conclusa con una richiesta di archiviazione per intervenuta prescrizione del reato. La Procura di Roma indagava su fatti risalenti al periodo 2008-2010, relativi a due concorsi per l’assegnazione di cattedre di Diritto costituzionale presso l’Università europea di Roma e quella di Macerata, che sarebbero stati «pilotati» in modo da far vincere tre candidati predeterminati; il tutto in base a un presunto accordo fra diversi docenti (compreso Barbera e l’ex presidente della Consulta Piero Alberto Capotosti, morto nel 2014) nel quale ciascun professore garantiva all’altro il sostegno a un pretendente in cambio del sostegno dell’altro al proprio favorito, e altre promesse, come Vittorio Manes ad esempio l’appoggio per il trasferimento da una sede all’altra.
Tutto questo emergeva da una serie di intercettazioni telefoniche realizzate dalla Guardia di finanza su ordine della Procura di Bari, e davanti ai pm pugliesi lo stesso Barbera aveva reso nel 2013 alcune «dichiarazioni spontanee» per chiarire la sua posizione. Poi però gli atti erano stati trasmessi a Roma per competenza, e nella scorsa primavera il pm Giorgio Orano notificò agli indagati l’avviso in cui ipotizzava il «patto corruttivo». Non solo per i componenti delle commissioni esaminatrici, ma anche per chi, come Barbera, avrebbe agito dall’esterno con pressioni e richieste in cambio di altre promesse.
Il giudice costituzionale (la nomina da parte del Parlamento risale a dicembre 2015, quando lui già sapeva di essere sotto inchiesta), al pari di altri inquisiti, s’è sottoposto a un nuovo interrogatorio e al momento di tirare le somme il pm Orano e il procuratore aggiunto Paolo Ielo, d’accordo con il capo dell’ufficio Giuseppe Pignatone, hanno deciso di diversificare le posizioni. In precedenza la data di consumazione dell’eventuale reato era stata fissata, per tutti, al 30 settembre 2010, quando erano stati proclamati i vincitori dei concorsi. Ora invece hanno ritenuto più corretto determinarla per ciascuno nel momento in cui risulta l’ultimo intervento teso a manovrare le gare. Che, per Barbera e un’altra decina di indagati risale alla fine del 2009. Da lì è stata calcolata la decorrenza della prescrizione, che per la corruzione
La rinuncia alla prescrizione è prevista nel codice soltanto per l’imputato, non per l’indagato Ogni polemica sarebbe quindi malposta