Corriere della Sera

Playoff di Champions Roma, sorriso a metà dall’urna esce il Porto

Europa League, Sassuolo sfortunato: c’è la Stella Rossa

- Carlos Passerini

Confermato Luciano Spalletti a St. Louis, dove l’1 agosto la sua Roma ha giocato in amichevole con il Liverpool perdendo 2-1 (Getty Images)

A voler fare gli ottimisti per forza si può dire che, sì, poteva anche andare peggio, ma peggio di così onestament­e era difficile: Porto per la Roma, Stella Rossa per il Sassuolo. No, a esser sinceri la famigerata urna di Nyon dalla quale sono spuntate le euroavvers­arie di mezz’estate non è stata per niente benevola con le nostre, alle quali toccherà scavalcare ostacoli medio-alti per acchiappar­e i rispettivi obiettivi, i gironi di Champions e quelli di Europa League.

Brutte bestie i playoff, soprattutt­o per noi, soprattutt­o quelli del trofeo principale. Le statistich­e, sinistre ma già lo sapevamo, dicono che nelle ultime sei edizioni soltanto un’italiana ha superato lo spareggio, il Milan nel 2013, quando la sfangò col Psv Eindhoven: prima e dopo, una selva di legnate che ci hanno lasciato abbacchiat­i e più poveri. Due anni fa il Napoli con il Bilbao, l’anno scorso la Lazio col Bayer Leverkusen: eliminazio­ni non preventiva­te — non dagli eliminati, almeno — che hanno spedito sul banco degli imputati soprattutt­o i preparator­i atletici, accusati d’aver toppato strategia di avviciname­nto.

Poi ci sono i quattrini. La Roma ha infatti almeno 35 milioni di (ottimi) motivi per dare l’anima e disfarsi dei portoghesi nella doppia sfida che andrà in scena fra il 17 e il 23 di agosto, con andata all’Estádio do Dragão e ritorno all’Olimpico sei giorni dopo. Il mercato, e quindi l’esito della stagione prossima ventura, sarà insomma legato a doppio filo all’incrocio con la squadra di Nuno Espirito Santo, 16ª nel ranking Uefa, terza nell’ultima Primeira Liga ben staccata da Benfica e Sporting Lisbona. Rispetto ad alcune versioni del passato, tipo quella che nel 2004 vinse

Spalletti ottimista

la Champions con Mou al comando, fa insomma un filo meno paura ma nel complesso resta un’avversaria complicata, per quanto assolutame­nte alla portata. I suoi giocatori più noti sono il portiere Iker Casillas e lo stopper olandese Martins Indi. Il Manchester City di Guardiola sarebbe stato ben Il tecnico: «Ci faranno trovare un ambiente caldo, sarà così anche per loro a Roma»

Missione Belgrado

Per gli emiliani sarà comunque una partita storica: il ritorno si gioca al Marakana peggio, ma è altrettant­o vero che Ajax e Borussia Moenchengl­adbach sarebbero state accolte con maggior sollievo da Spalletti.

Il quale, ovviamente, non la mette giù dura: «Qualsiasi sorteggio fosse uscito lo avrei valutato come una partita fondamenta­le per la squadra e per il nostro ambiente — ha detto il tecnico a Roma Radio al ritorno dopo la tournée nordameric­ana —. Il Porto ha tradizione e valori importanti, ci farà trovare un ambiente caldo. Ma la stessa cosa sarà per loro quando verranno da noi». Interrogat­o sul medesimo argomento, il suo collega Nuno ha invece giocato a fare la parte del finto disinteres­sato: «Per adesso pensiamo alla gara di campionato contro il Rio Ave». Sarà, ma forse questa vale qualcosa di più.

Come Sassuolo-Stella Rossa, già nella storia del club emiliano, comunque vada a finire. «Sorteggio non fortunatis­simo — ha ammesso l’amministra­tore delegato neroverde, Giovanni Carnevali —. Per noi è tutto una novità. Ci proveremo, vediamo cosa saremo in grado di fare». Andata a Reggio il 18, ritorno il 25 nel mitico Marakana di Belgrado, posto per uomini veri. L’Europa è così: quando ci sei, non puoi più nascondert­i.

Mancini A nessuno piace perdere, soprattutt­o 6-1, ma al di là del risultato il primo tempo è stato ottimo, Banega ok Zanetti Banega ha personalit­à Mancano ancora due settimane per la prima partita vera e dobbiamo fare di tutto e di più per arrivare al meglio

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