Un caso la vignetta su Boschi. Boldrini: è sessismo
Accuse al «Fatto». La presidente della Camera: uomini, rinnovatevi anche nella satira Travaglio: Mannelli è un artista, usa la corporeità. Il disegnatore: accusa inaccettabile
«Uomini basta sessismo, siamo nel 2016. Rinnovatevi anche nella satira. Solidarietà alla ministra Boschi», twitta la presidente della Camera Laura Boldrini. «Non fa ridere, è greve e persino imbarazzante», rincara Valeria Fedeli, lunga storia da sindacalista e vicepresidente del Senato. «La rabbia fa perdere ragione e buongusto. Sessismo e un velo di misoginia», aggiunge il capogruppo alla Camera del Partito democratico, Ettore Rosato.
Fa discutere la vignetta di Riccardo Mannelli sulla ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi, in prima pagina ieri sul Fatto Quotidiano. Soggetto prediletto da molti vignettisti più o meno graffianti, Boschi è ritratta (ancora una volta) nella sua fisicità: è intenta a parlare gesticolando, in primo piano le gambe accavallate e scoperte. A corredo la battuta «Riforme: lo stato delle cos(c)e». La protesta parte dai vertici delle istituzioni e si propaga su Twitter come solidarietà alla Boschi.
«Oggi non sono riuscito neppure a dipingere. Che devo dire? Sono i rischi del mestiere», si schernisce Mannelli. «Io di cattivo gusto? Fu una delle primissime polemiche sul Male. Ora ci vedo molta malizia, lottine di schieramenti. Mi dà fastidio il “vedete chi sono i sessisti”. Come ai tempi in cui si diceva “ecco i fiancheggiatori dei brigatisti”. Ma con l’accusa di sessismo hanno sbagliato mira, ci passo sotto. Ora torno al cavalletto, devo finire un lavoro per la mia serie “Sono una donna. Ammazzami”».
È un altro scivolone dopo quello delle «cicciottelle» olimpiche? Ride per l’accostamento Marco Travaglio, direttore del Fatto. Non ha letto ancora le reazioni. L’elenco è lungo, oltre a Boldrini e Fedeli, il ministro dell’Istruzione Giannini, parlamentari di destra come Renata Polverini e di sinistra, per non parlare degli utenti dei social. «Chi sono io — attacca Travaglio — per censurare da direttore Riccardo Mannelli? È un grande artista e su Cuore faceva tavole di due pagine in cui usava i corpi nudi di uomini e donne per segnalare il degrado della società. Usa la corporeità di personaggi e gente comune per segnalare la vacuità. Lo ha fatto con la ministra Boschi che si è dimostrata un’analfabeta della Costituzione dicendo quelle cose» su chi vota No alla riforma costituzionale, «è questo che fa scattare l’indignazione del satirista». A molti è parsa di cattivo gusto. «Ma la satira — ribatte — non conosce il buon e il cattivo gusto. L’anno scorso abbiamo pubblicato Charlie Hebdo. Io non sono sicuro che tutto sia di buon gusto, ma non interpreto il ruolo del censore».
È una vignetta sessista? «No», risponde Silvia Truzzi, giornalista del Fatto che ha firmato il pezzo di apertura sotto al quale c’era la vignetta: «Penso che Mannelli faccia il suo mestiere, come sempre si è fatto anche con politici maschi. Non vorrei che la polemica spostasse il centro della discussione sulle riforme».
Uomini basta sessismo, siamo nel 2016. Rinnovatevi anche nella satira. Solidarietà alla ministra Boschi Laura Boldrini
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