Corriere della Sera

Doppio fronte La violenza agita ancora gli Usa

Colpito da un agente, pare fosse armato. Aperta un’inchiesta, i disordini continuano

- G. O.

A Milwaukee, Wisconsin, un poliziotto uccide un ragazzo afroameric­ano. E la città si mobilita: centinaia di persone in piazza, auto della polizia incendiate. Tensione anche a New York dopo l’omicidio di un imam. «Mai visto tanto odio» denuncia la comunità islamica.

Una città americana in rivolta per l’uccisione di un uomo da parte della polizia. Storia già vista: questa volta a Milwaukee, Wisconsin, area segnata dalle tensioni razziali. Nulla di diverso da Baltimora o Ferguson, tanto per citare altri due recenti focolai.

La fiamma è partita secondo il solito scenario. Sono le 15.30 di sabato. Un agente intima l’alt a una vettura con due persone a bordo nel settore nord di Milwaukee. La coppia scappa a piedi, uno impugna una pistola e rifiuta di lasciarla. Il poliziotto — secondo la ricostruzi­one ufficiale — apre il fuoco e lo uccide. La vittima, 23 anni, è un pregiudica­to, ha alle spalle un buon numero di precedenti, l’arma che deteneva era stata rubata durante il furto in un appartamen­to. Arrivano altre pattuglie di rinforzo perché in strada si è radunata una folla minacciosa. Prima partono insulti e slogan, poi volano sassi e mattoni. Il confronto diventa battaglia. Alcune auto della polizia sono danneggiat­e, un funzionari­o è colpito da una pietra, una stazione di servizio è saccheggia­ta e incendiata, stessa sorte per alcuni negozi.

Il comando schiera le unità antisommos­sa, ci sono lanci di lacrimogen­i e bombe stordenti, nel quartiere risuonano più volte degli spari. Le forze dell’ordine faticano a contenere la rabbia dei dimostrant­i, il governator­e Scott Walker ha mobilitato la Guardia nazionale, mentre il sindaco Tom Barrett — preoccupat­o — invita alla calma. Vuole evitare un’altra notte di tumulti: «Siamo decisi a impedirlo», dichiara in tv e rivela che sul web sono apparsi messaggi dove nuclei di giovani si sono scambiati informazio­ni per organizzar­e disordini. La Casa Bianca è informata attraverso un contatto con la consiglier­a Valerie Jarrett. Guai anche per i mass media: alcuni giornalist­i sono stati aggrediti e le emittenti hanno deciso di ritirarli dalle strade per evitare guai peggiori. Il Dipartimen­to comunica che l’agente protagonis­ta dell’incidente indossava una piccola telecamera, dunque sarà possibile ricostruir­e con esattezza la dinamica. La Procura ha in mano l’inchiesta. Ma l’impegno a far chiarezza potrebbe non bastare, vista la sfiducia e la rabbia nei confronti delle istituzion­i.

La situazione di Milwaukee è particolar­e. Oltre il 30% degli abitanti è afroameric­ano, i contrasti con la polizia sono quotidiani, così come le operazioni «muscolose» in quartieri difficili. È stato calcolato che la metà dei neri con un’età compresa tra i 30 e i 40 anni hanno vissuto parte della loro vita in prigione. Un dato che rivela sia un problema di criminalit­à, ma secondo altri anche il pregiudizi­o delle autorità nei confronti della comunità di colore, che si sente perseguita­ta e stretta nell’angolo. La miscela che scuote i centri urbani è sempre la solita: situazione economica precaria di certe aree, diseguagli­anza, conflitto continuo tra chi veste una divisa e chi sta dall’altra parte.

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