Corriere della Sera

La vicenda

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Silvio Berlusconi ha in mente per il futuro un assetto diverso sia di Forza Italia che dell’intero centrodest­ra

Per questo ha affidato a Stefano Parisi, già candidato sindaco di Milano uscito sconfitto di poco, di predisporr­e un progetto

L’ex manager ha subito avviato una serie di incontri e fissato per il 16 e 17 settembre una convention a Milano per la discussion­e del suo piano

Dentro FI non nascondono dubbi e perplessit­à sull’incarico a Parisi molti esponenti di primo piano: da Giovanni Toti a Renato Brunetta. Contrario anche il leader della Lega Matteo Salvini Secondo i suoi, insomma, serviranno «da Parisi a Toti», non ci sono veti. «Non voglio rottamare nessuno — ripete l’ex premier — ma è chiaro che chi fa politica da tanti anni dovrà avere un ruolo diverso ormai». Svecchiare, rinnovare, aprirsi sono le parole d’ordine, con l’obiettivo di tornare ad essere una forza del 20% perché «se rimaniamo a questi numeri, che ci facciamo in Parlamento con 50 deputati? Non conteremmo nulla». E perché, se FI tornerà ad essere dominante nella coalizione, la leadership sarà espressa dagli azzurri e non ci sarebbe nemmeno bisogno di ricorrere a primarie che continuano a non piacergli e che (di coalizione) potrebbero diventare una necessità solo se i partiti del centrodest­ra restassero di pari forza.

In questo quadro, si capisce

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