Paura e delirio a casa Depp
Svaniti i tempi felici tra Johnny e la moglie Amber E la Disney teme per l’immagine di Jack Sparrow
Nel video, sgranato, ripreso da uno smartphone sul tavolo della cucina, Johnny Depp è gonfio e quasi irriconoscibile e urla ripetutamente «motherfucker» (una bruttissima parolaccia) alla moglie Amber Heard in canottiera e bicchierone di caffé, apre e chiude i cassetti, furibondo: «Vuoi vedermi dare i numeri? Te lo faccio vedere io». Lei gli risponde timidamente e lui si versa mezzo litro di vino rosso in un bicchierone con il piglio di chi è abituato a bere a garganella, poi spacca la bottiglia, il bicchiere, si avventa sul telefono.
E pensare che prima di questo video appena diffuso e che ha fatto incendiare Internet, prima degli sms umilianti, prima del divorzio discusso non in tribunale ma via social media c’erano, tanti anni fa, le fotografie dei tempi felici. Johnny Depp e Winona Ryder nel 1990 che si tengono per mano, lei appena maggiorenne, la coppia di Edward mani di forbice tenera nella vita come nel film. Johnny e Kate Moss nel 1994, bellissimi e scostanti, amore e bisticci (con camera d’un hotel newyorchese a cinque stelle sfasciata), lei che due decenni dopo racconterà delle lacrime versate «per l’unico uomo che è riuscito a prendersi cura di me». Johnny e Vanessa Paradis insieme per quattordici anni, Los Angeles e Parigi, lui che spiega che non si sono mai sposati «perché come si fa a toglierle un cognome così bello per dargliene uno così normale?».
Tutto finito tre mesi fa con le accuse di Amber, sua moglie per soli 15 mesi, di averla picchiata: con le fotografie del volto di lei pieno di lividi, gli sms dell’assistente di Depp che si scusa per un’aggressione e promette che non succederà più. Ecco ora l’ultima prova a carico dell’attore di Pirati dei Caraibi che arriva dopo settimane di tregua nella combattutissima separazione complicata dal fatto che, scelta rarissima a Hollywood, non era stato firmato prima delle nozze il classico accordo nel quale le parti definiscono in anticipo i termini economici di una possibile separazione. Perché diffondere il nuovo video sul solito sito di gossip Tmz proprio venerdì scorso?
Perché per oggi era prevista la prima udienza in tribunale a Los Angeles per il divorzio (spostata, all’ultimo minuto, a dopodomani dal giudice Carl H. Moor), ed è fin troppo facile supporre che l’ultimo tentativo di risoluzione extragiudiziale (visto quel che è successo usare l’aggettivo «amichevole» è ridicolo), proprio venerdì scorso, sia finito male. L’avvocata di Depp è Laura Wasser, la più temuta divorzista che però qui gioca in difesa. L’emergente Samantha Spector che difende Heard annusa oltre alla commissione su una transazione milionaria anche la possibile vittoria, storica, contro la collega più famosa.
Da qui lo scontro durissimo e la decisione di diffondere questo nuovo video, un altro sasso contro le vetrata della preziosissima immagine pubblica di Depp, che non è soltanto un attore ma il volto di un’azienda — la Disney — per Pirati dei Caraibi: film, merchandising dei prodotti ispirati al film dai giocattoli alle merendine, le attrazioni piratesche nelle Disneyland globali (una da sei miliardi di euro appena aperta in Cina).
Un business mostruoso del quale i quasi 4 miliardi di euro incassati al botteghino dai quattro film usciti finora è soltanto una parte. E che la faccia del simpaticissimo Jack Sparrow, personaggio al centro di tutto questo, finisca protagonista di video di violenze domestiche è un incubo per la Disney. Che finora non ha parlato apertamente di sostituire Depp per le prossime avventure del pirata: ma è indubbio che quando due mesi fa l’amministratore delegato della Disney Bob Iger ha freddamente spiegato di non essere preoccupato, di non sapere se lo scandalo passerà: «Comunque abbiamo Jack Sparrow». E cioè, tradotto dalla gelida diplomazia hollywoodiana: la Disney è proprietaria del personaggio del quale Depp è solo un interprete. Magari passeggero.