«Sinfonia dei mille»: con Chailly la passione è autentica
Con il concerto d’inaugurazione del Festival di Lucerna, Riccardo Chailly prende ufficialmente possesso del podio che è stato di Abbado dal 2003 al 2013.
È un avvicendamento nel segno della continuità o del cambiamento? La verità sta in mezzo.
Da un lato infatti Chailly decide di aprire la ricca stagione con l’unica Sinfonia di Mahler, l’Ottava, che il predecessore aveva scelto di non fare e chiude maestosamente quel mirabile ciclo di esecuzioni che era iniziato con la Seconda, di cui la n.8 è la sorella per molti versi più prossima: un omaggio che più esplicito (e più giusto) non poteva essere.
Dall’altro però modifica sensibilmente l’organico abbadiano. Spariscono il nucleo dei Berliner Philharmoniker e diversi musicisti di Monaco e Lipsia; in compenso, entrano alcuni professori della Scala e di altre orchestre europee.
La nuova creatura è una formazione meno tedesca ma ugualmente eccellente, che Chailly «sente sul polso», per dirla in gergo, come se la guidasse da tempo.
Ed effettivamente la Sinfonia dei mille arriva vibrante e sentita sul piano emotivo ma anche ordinata sul piano formale, grazie a una cura particolareggiata delle dinamiche.
D’altra parte, con tre cori (Radio Bavarese, Orfeon Donostiarra e Radio Lettone), le voci bianche (Tölzer Knabenchor), otto solisti (meritevoli di menzione Sara Mingardo e Peter Mattei) e un’orchestra di 120 musicisti, il rischio della saturazione è dietro l’angolo, ma il maestro sa come scongiurarlo.
Grandiosa, attraversata da cento lune, tutte ben tratteggiate da Chailly, l’Ottava invero è un enigma, se non sul piano formale, su quello concettuale, filosofico. Abbado preferiva astenersene.
Chailly la vive invece, e la trasmette, con passione autentica perché incantata. Nel quadro di questa forma sana di genuinità, i conti tornano e gli applausi sono meritatamente trionfali. L’indomani Chailly festeggia anche i 50 anni della Fondazione che sorregge il festival elvetico ed esegue la divertente, ma non facile, Jazz Suite n.2 di Sciostakovic.
Insomma, inizia proprio con il piede giusto il rapporto con il festival sinfonico più prestigioso d’Europa, che si appresta ora a celebrare il 50° di presenza a Lucerna di Bernard Haitink e Daniel Barenboim, i cui concerti in programma sono stati i primi a fare sold out al botteghino.