Corriere della Sera

Il volley sulla macchina del tempo: è grande Italia Battuto il Brasile dove iniziò l’epopea di Velasco. Azzurri senza limiti: «Il segreto è l’umiltà»

- Flavio Vanetti

storica medaglia d’oro iridata.

Quella di oggi è invece l’Italia del torinese Gianlorenz­o «Chicco» Blengini, che con pragmatism­o sabaudo (capisaldi della filosofia: fare un passo alla volta, non allarghiam­oci troppo) sta macinando un torneo olimpico da sogno. Blengini aveva intravisto tutto in una World League interpreta­ta dall’esterno in modo superficia­le, senza valorizzar­e in modo corretto l’importanza della qualificaz­ione alla fase finale e dando, al contrario, molto peso alle sconfitte che avevano impedito di andare oltre il quarto posto. Quell’Italia, però, era ancora un cantiere aperto: ingiudicab­ile per definizion­e. Ma tra il Brasile di Cracovia e di un 3-0 doloroso e quello rimontato e soggiogato in una notte da incubo per i «maestri», c’è una bella differenza. «Avevano tanta pressione addosso, forse troppa» dice Pippo Lanza, una delle tre bocche da fuoco (la seconda è Ivan Zaytsev, la terza è Osmany Juantorena) che hanno scaricato 49 punti addosso a un avversario che a un certo punto si è ritrovato inciucchit­o.

L’Italia non ha chiuso il primo set pur dal vantaggio di 2321. Ma ha reagito nel secondo, ha vinto la battaglia dei nervi del terzo e nel quarto ha usato la modalità dominio. «Sì, è davvero tanta roba — dice Zaytsev —: emotivamen­te l’abbiamo vissuta a palla». La bella sensazione che lascia l’Italia si lega all’immagine di un gruppo che si diverte e sta bene assieme e che sul piano tecnico sta sviluppand­o una vera forza collettiva. Lanza: «Il segreto è l’umiltà». Zaytsev: «Non sottovalut­iamo nessuno e rispettiam­o tutti, tenendo i piedi per terra. Ma questa Italia c’è e vuole andare fino in fondo».

Per coltivare la giusta mentalità è escluso che oggi si affronterà il Canada senza il giusto piglio, magari per combinare uno scherzo ai brasiliani che, medaglie olimpiche per l’Italia nella pallavolo maschile dall’84 al 2012: due argenti (Atlanta ‘96, Atene 2004), tre bronzi (Los Angeles, Sidney e Londra) perdessero contro la Francia affamata di punti e pure a rischio, potrebbero uscire. I «biscotti» non rientrano nel nostro stile e poi, si sa, spesso sono dei boomerang. Barra al centro e motori al massimo, dunque. L’ostacolo vero è il quarto di finale secco. «Riflettevo che ancora non abbiamo combinato nulla — conclude Zaytsev —. L’incubo è di fare la stessa fine degli Usa a Londra, imbattuti nel girone e poi mandati a casa da noi». Si prospetta l’Iran, per quella sfida: tignoso e tenace. In una parola, pericoloso.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy