«Quel costume non fa paura»
«La paura dell’abbigliamento delle islamiche mi pare strumentale. Cerchiamo di alzare il tono del confronto»: così Nunzio Galantino, segretario dei vescovi italiani.
volgarità esibite dalle vignette di Charlie Hebdo. Per me e per l’Italia dico che il mondo dei simboli non si presta a ordinanze stagionali magari dettate da esigenze elettorali. Il modello francese ha le sue ragioni e le rispetto, ma nel caso specifico di sicuro non lo vedo facilmente esportabile in Italia».
In un’intervista di tre mesi addietro al quotidiano francese «La Croix» Francesco disse che se una donna musulmana vuole portare il velo «deve poterlo fare».
ma più forte rispetto a ogni precedente occasione».
L’uccisione di padre Hamel ha comportato una presenza di musulmani nelle chiese in segno di solidarietà e anche questa mano tesa ha turbato chi non vuole commistione di simboli. Che direbbe lei se domani ci fosse qualche iniziativa per portare i cristiani nelle moschee?
gesti. Intendiamoci: quella solidarietà è stata un bene per tutti. Ma la sua espressione nel contesto delle celebrazioni domenicali, o subito prima o subito dopo di esse, ma all’interno della chiesa, qualche aspetto problematico lo presenta. Si possono trovare modalità meno invasive ma ugualmente forti e significative. Non è necessario che l’abbraccio avvenga in chiesa, o domani in moschea».
Che dice della disputa sulla costruzione di nuove moschee in Italia?