I corsi di lingua e il collocamento per migranti
Provengono dalla Nigeria, dalla Siria, dall’Eritrea: donne che in comune hanno la lontananza da casa e la solitudine. Ogni venerdì si ritrovano a Southwark. Le più giovani imparano a cucire, ricamare e lavorare a maglia dalle più grandi. Dopo due ore di lavoro — i prodotti vengono venduti al pubblico — una tazza di té e lezioni di inglese. Non c’è solo il cucito. A Hackney le profughe imparano a fare il pane, mentre società come CrossRail, National Grid e l’NHS, il servizio sanitario, ingaggiano regolarmente rifugiati di ogni nazionalità: tanti avevano le qualifiche necessarie già nel loro Paese, altri le hanno ottenute in Gran Bretagna. Esistono agenzie di collocamento specializzate in profughi, come, ad esempio, la Transitions che ha trovato lavoro per 47% dei suoi candidati. Il Refugee Council ha quello che definisce un approccio olistico all’integrazione. Cinque i punti sui quali agisce simultaneamente: la salute fisica e mentale del profugo, la documentazione, l’abitazione, l’accesso a corsi di lingua e formazione, la stabilità economica. I corsi di inglese sono gratis. Gli adulti hanno diritto a due lezioni a settimana, i minori ogni giorno. Rispetto al lavoro un corso di 6 settimane insegna a formulare un curriculum, riempire moduli, valorizzare le proprie conoscenze e abilità, sostenere un colloquio.