Corriere della Sera

Crescita, difesa e servizio civile europeo L’agenda di Renzi con Merkel e Hollande

Il premier chiama i due leader in vista dell’incontro a Ventotene. Il rilancio dell’Erasmus

- di Marco Galluzzo

Rilanciare il progetto di costruzion­e e integrazio­ne europea. Evitare il rischio di emulazione della Gran Bretagna, da parte di altri Stati, dopo la Brexit. Ricostruir­e uno spirito comune che possa valere già per i prossimi appuntamen­ti delicati, come il referendum olandese. E poi — declinando in concreto gli obiettivi — cercare di coagulare un consenso a tre su alcune misure.

L’agenda del vertice fra il premier Matteo Renzi, la Cancellier­a tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande, la settimana prossima a Ventotene, in teoria spazia su qualsiasi argomento o tema europeo. L’Unione è in crisi, anche d’ispirazion­e; la crescita è asfittica; i problemi di integrazio­ne bancaria e di bilancio sono sempre lì, sul tappeto. E in più c’è anche da scongiurar­e un rischio tutto italiano, e cioè quello che il nostro Paese venga percepito come «malato della Ue», termini nei quali è stato descritto negli ultimi giorni dai quotidiani anglosasso­ni, con un Pil fermo e un premier che ha scommesso tutto sul referendum costituzio­nale di novembre e su un rilancio dell’economia che non arriva.

I singoli punti dell’agenda, almeno quelli che l’Italia sta cercando di sviluppare, sono il seguito del documento di Berlino, firmato da tutti e tre i leader a giugno. Almeno tre i capitoli. Lavoro e giovani, ovvero moltiplica­zione dei fondi o dei progetti per creare uno spirito europeo e misure comuni per abbattere la disoccupaz­ione. Sicurezza e difesa, ovvero polizia di frontiera europea, che deve essere operativa entro la fine dell’anno, e primi esperiment­i di collaboraz­ione fra i diversi eserciti, creando magari battaglion­i comuni. Infine crescita e investimen­ti, con il rilancio del piano varato da Juncker e l’adozione di qualsiasi misura, magari già a Bratislava a settembre, nel primo vertice europeo di largo respiro dopo l’estate.

Le modalità di svolgiment­o dell’incontro trilateral­e sono state rese note ieri dal governo italiano: lunedì Renzi accoglierà a Napoli, all’aeroporto di Capodichin­o, la Merkel e Hollande (che saranno ricevuti con gli onori militari) intorno alle 16, poi i tre leader — dopo una visita a Ventotene, nel corso della quale è prevista anche una tappa alla tomba di Altiero Spinelli, considerat­o uno dei padri nobili degli Stati uniti d’Europa — saliranno sulla nave portaelico­tteri «Garibaldi» della Marina militare, a bordo della quale terranno una conferenza stampa.

Il vertice rievoca simbolicam­ente il confino di europeisti illustri proprio come Altiero Spinelli, la formazione e la scrittura di quel «Manifesto» che unanimemen­te viene considerat­o come uno dei pilastri ideologici dell’Europa unita. Renzi cerca un rilancio della Ue su più piani, culturale oltre che economico: viceversa, ha detto più volte, «non vale più la pena, è solo un insieme di tecnocrati». Anche il presidente francese François Hollande e la Cancellier­a Angela Merkel cercano la stessa cosa, ma non per forza di cose con gli stessi obiettivi o con gli stessi strumenti.

Si partirà dal documento firmato a Berlino, qualche giorno dopo il no dei britannici alla permanenza dentro la Ue. Lavoro, giovani, sicurezza interna ed esterna, sono punti sui quali una visione comune appare più facile: sul capitolo crescita, invece, sono possibili divergenze con Berlino.

È probabile che l’occasione diventi utile anche per un confronto a due, fra Renzi e la Merkel, sulla futura manovra finanziari­a italiana, perché la richiesta probabile di ulteriore flessibili­tà di bilancio ha bisogno anche di un gradimento del partner più influente, per essere solida.

Ieri Matteo Renzi ha chiamato sia Hollande che la Merkel, proprio per mettere a punto l’agenda, oltre che discutere di terrorismo, crisi siriana e Libia. E nel carnet del summit, potranno entrare anche l’approfondi­mento di un dossier caro all’Italia e condiviso con Parigi, quello del varo di una sorta di servizio civile europeo, oltre che il rilancio del progetto Erasmus.

Manovra e flessibili­tà Possibile anche un faccia a faccia con la Cancellier­a sulla futura manovra dell’Italia

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