Crescita, difesa e servizio civile europeo L’agenda di Renzi con Merkel e Hollande
Il premier chiama i due leader in vista dell’incontro a Ventotene. Il rilancio dell’Erasmus
Rilanciare il progetto di costruzione e integrazione europea. Evitare il rischio di emulazione della Gran Bretagna, da parte di altri Stati, dopo la Brexit. Ricostruire uno spirito comune che possa valere già per i prossimi appuntamenti delicati, come il referendum olandese. E poi — declinando in concreto gli obiettivi — cercare di coagulare un consenso a tre su alcune misure.
L’agenda del vertice fra il premier Matteo Renzi, la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande, la settimana prossima a Ventotene, in teoria spazia su qualsiasi argomento o tema europeo. L’Unione è in crisi, anche d’ispirazione; la crescita è asfittica; i problemi di integrazione bancaria e di bilancio sono sempre lì, sul tappeto. E in più c’è anche da scongiurare un rischio tutto italiano, e cioè quello che il nostro Paese venga percepito come «malato della Ue», termini nei quali è stato descritto negli ultimi giorni dai quotidiani anglosassoni, con un Pil fermo e un premier che ha scommesso tutto sul referendum costituzionale di novembre e su un rilancio dell’economia che non arriva.
I singoli punti dell’agenda, almeno quelli che l’Italia sta cercando di sviluppare, sono il seguito del documento di Berlino, firmato da tutti e tre i leader a giugno. Almeno tre i capitoli. Lavoro e giovani, ovvero moltiplicazione dei fondi o dei progetti per creare uno spirito europeo e misure comuni per abbattere la disoccupazione. Sicurezza e difesa, ovvero polizia di frontiera europea, che deve essere operativa entro la fine dell’anno, e primi esperimenti di collaborazione fra i diversi eserciti, creando magari battaglioni comuni. Infine crescita e investimenti, con il rilancio del piano varato da Juncker e l’adozione di qualsiasi misura, magari già a Bratislava a settembre, nel primo vertice europeo di largo respiro dopo l’estate.
Le modalità di svolgimento dell’incontro trilaterale sono state rese note ieri dal governo italiano: lunedì Renzi accoglierà a Napoli, all’aeroporto di Capodichino, la Merkel e Hollande (che saranno ricevuti con gli onori militari) intorno alle 16, poi i tre leader — dopo una visita a Ventotene, nel corso della quale è prevista anche una tappa alla tomba di Altiero Spinelli, considerato uno dei padri nobili degli Stati uniti d’Europa — saliranno sulla nave portaelicotteri «Garibaldi» della Marina militare, a bordo della quale terranno una conferenza stampa.
Il vertice rievoca simbolicamente il confino di europeisti illustri proprio come Altiero Spinelli, la formazione e la scrittura di quel «Manifesto» che unanimemente viene considerato come uno dei pilastri ideologici dell’Europa unita. Renzi cerca un rilancio della Ue su più piani, culturale oltre che economico: viceversa, ha detto più volte, «non vale più la pena, è solo un insieme di tecnocrati». Anche il presidente francese François Hollande e la Cancelliera Angela Merkel cercano la stessa cosa, ma non per forza di cose con gli stessi obiettivi o con gli stessi strumenti.
Si partirà dal documento firmato a Berlino, qualche giorno dopo il no dei britannici alla permanenza dentro la Ue. Lavoro, giovani, sicurezza interna ed esterna, sono punti sui quali una visione comune appare più facile: sul capitolo crescita, invece, sono possibili divergenze con Berlino.
È probabile che l’occasione diventi utile anche per un confronto a due, fra Renzi e la Merkel, sulla futura manovra finanziaria italiana, perché la richiesta probabile di ulteriore flessibilità di bilancio ha bisogno anche di un gradimento del partner più influente, per essere solida.
Ieri Matteo Renzi ha chiamato sia Hollande che la Merkel, proprio per mettere a punto l’agenda, oltre che discutere di terrorismo, crisi siriana e Libia. E nel carnet del summit, potranno entrare anche l’approfondimento di un dossier caro all’Italia e condiviso con Parigi, quello del varo di una sorta di servizio civile europeo, oltre che il rilancio del progetto Erasmus.
Manovra e flessibilità Possibile anche un faccia a faccia con la Cancelliera sulla futura manovra dell’Italia