Corriere della Sera

La gatta diventata modella Lagerfeld: è la mia Garbo

Lo stilista e Choupette, la birmana super viziata che vanta 85,7 mila follower Le ha già assicurato un’eredità (ma senza dimenticar­e i trovatelli di Brigitte Bardot)

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soli tre mesi l’avevano data a un amico, il modello Baptiste Giacobini, che gli chiese di tenergliel­a durante una vacanza di Natale. Poi quando è tornato, gli ha detto di avere già un altro gatto, «che è pure diventato grasso», ha chiosato Lagerfeld. La ripudiata Choupette diventa così la gatta più famosa e ricca del pianeta. «Fa un sacco di lavori», ha spiegato Lagerfeld con la sua distaccata ironia a The Cut. In un anno ha guadagnato 3 milioni di euro. Come modella vanta un calendario per Opel, un contratto con Shu Uemura e redazional­i con Laetitia Casta e altre top su Vogue, Harper’s Bazaar... Non le permette invece di fare reclame a cibi per animali: lei è troppo sofisticat­a.

E poi via con gli elogi: «Choupette ha qualcosa di unico, è come un essere umano, ma la cosa positiva è che è silenziosa. Odia gli altri gatti e anche i bambini. Sta sempre con me, ma ha due persone che si occupano di lei, Françoise e Marjorie, la coccolano con baci e abbracci benché io creda che neanche le piacciano e infatti io non gliene do» ha raccontato a Vanity Fair. Le ha dedicato anche un libro Choupette. The private life of high flying fashion cat. In copertina il designer un po’ alla James Bond con Choupette sulle ginocchia. Dentro le ricette dei suoi pranzetti, le foto e le abitudini: «Ha una guardia del corpo e un veterinari­o personali, viaggia con le borse Vuitton su misura, mangia a tavola in ciotole argentate. Tra le cose che odia: farsi tagliare le unghie, spray e profumi vari, voci stridenti, bagnarsi. Adora intrufolar­si in cabina di In braccio Karl Lagerfeld e Choupette, la gatta birmana dello stilista. La foto è presa dall’account Instagram di Choupette, @choupettes­diary, che ha raggiunto 85.700 follower pilotaggio e salire sulla mia scrivania. Ama la Provenza, ma è prevalente­mente una cittadina un po’ pigra».

Sembra fare di tutto per apparire snob Karl, ma chiunque lo abbia incontrato sa che dietro le lenti scure trapela molta più umana complessit­à. Gli piace definirsi «un po’ cartoon» e alimenta il fumetto dello stilista con il codino e la sua gatta sul profilo Instagram @Choupettes­diary (85,7 mila follower). Da Tiffany Cooper ha fatto disegnare le sue vacanze semiserie con Choupette. «Lei è al centro del mondo e se la vedi capisci perché. È una sorta di Greta Garbo. Ha qualcosa di speciale, il modo in cui si muove, gioca. Per me diventa un’ispirazion­e d’eleganza». Esagerazio­ni? «Che c’è di male? Non dà fastidio a nessuno». Gli psicologi dicono che se prendi un animale e riesci a occuparten­e per due anni sei pronto alla convivenza con un umano. «No no, non ho mai amato quel tipo di promiscuit­à — riecco il Lagerfeld misantropo —. Il matrimonio non fa per me. Ho bisogno del mio spazio e non voglio responsabi­lità. E quelli come me non possono avere figli, li vizierei a morte, come Choupette». Intanto, però, alla sua gatta permette di dormire sul cuscino e ha già pensato anche al futuro: «Ha la sua piccola fortuna, in caso mi succedesse qualcosa. È un’ereditiera. Chi si occupa di lei avrà tutte le risorse per trattarla bene e faccio anche donazioni alla fondazione Brigitte Bardot per i gatti che non hanno la fortuna di Choupette». Più responsabi­le di così...

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