La startup delle Olimpiadi nell’accordo Luiss-Corriere
L’Italia sta registrando un nuovo aumento per volumi, valori e posti di lavoro nell’agricoltura. In un secondo trimestre asfittico (a segno zero) l’Istat contabilizza una crescita del settore primario che unito a quello dei servizi compensa le difficoltà dell’industria. Un mese fa l’istituto di statistica aveva segnalato una convinta ripartenza del Meridione attribuendola, dopo i sette anni della grande crisi, all’aumento del giro d’affari dei prodotti della terra. Più 7,3% il valore aggiunto del settore nel 2015 rispetto all’anno precedente.
In filigrana potremmo motivare il dato con una migliore gestione degli incentivi comunitari: oltre 52 miliardi di euro dal 2014 al 2020 correlati alla Pac, la politica agricola comune. Circa 27 miliardi in interventi diretti agli agricoltori completamente a carico dell’unione europea. Altri 21 miliardi per lo sviluppo rurale per metà provenienti da Bruxelles e per metà co-finanziati dagli Stati (attingendo alla fiscalità generale). Gli ultimi quattro per gli Ocm (organizzazione comune di mercato) con interventi mirati.
Ciò che sta favorendo il cambio di passo è probabilmente legato al modo in cui Bruxelles ha deciso di distribuire le risorse. Fino all’anno Anno 2015, valori percentuali Quinta puntata di Innovation6, il format ideato dall’università Luiss in collaborazione con il Corriere della Sera. Oggi sul sito e sul canale economia http://www.corriere.it/economia/ le storie di giovani startupper dell’incubatore Luiss Enlabs che hanno ideato una serie di applicazioni per vedere gli eventi di Rio de Janeiro 2016 da qualunque piattaforma scorso il modello era quello classico: incentivi a pioggia con una particolare declinazione verso le aree depresse. Da un anno a questa parte è in vigore il regime degli «aiuti accoppiati», modello secondo il quale i soldi vengono elargiti secondo il combinato disposto tra i volumi effettivamente prodotti e un sistema di quote su base regionale. Un modus operandi che ha fatto innalzare la produzione agricola per godere di maggiori incentivi.
In passato i fondi Ue avevano spesso svolto la funzione di ammortizzatore sociale in aree depresse. Ora diventano l’abbrivio per ridurre la disoccupazione giovanile.
Un esempio calzante è il progetto «Campo Libero», del ministro per le politiche agricole Maurizio Martina. Uno scambio rendita-lavoro che comincia a dare i suoi frutti. Il ministero, di concerto con l’Agenzia del Demanio, le province e i comuni, sta via via predisponendo una serie di bandi di gara, dando in locazione/vendita