Corriere della Sera

Le farfalle della ritmica, stupire con esercizi creativi

La più giovane è Martina, figlia di Centofanti: «Noi sì che ci alleniamo, non i calciatori»

- Arianna Ravelli

«Viviamo in un mondo pericoloso: puoi essere rapinato ogni giorno in qualsiasi posto, non solo a Rio. A Chicago lo scorso weekend ci sono state 60 sparatorie! I posti vuoti: forse con la crisi economica i biglietti non sono abbordabil­i per tutti, ma parliamo di chi c’è: l’energia negli stadi è fantastica, vedo spettatori entusiasti alla ginnastica, al beach, alla pallavolo, al basket... Sono ottimista: Rio 2016 resterà nella storia, mi creda». DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

L’atletica dei record è per forza un prodotto di qualità?

«I primati vanno presi per quello che sono. Ho visto il giovane Van Niekerk nei 400: portentoso, pura velocità. Mi piace perché corre decontratt­o, rilassato. E poi com’è magro! Non vedrai mai un giaguaro grasso: deve inseguire la gazzella e sfuggire agli altri predatori. Van Niekerk è un giaguaro magro».

Con i suoi migliori 100 (9’’86) e il suo miglior lungo (8,87 m) a Rio potrebbe essere argento e oro...

«La gente si aspetta che all’Olimpiade gli atleti producano

Sopravviss­ute all’impatto col villaggio olimpico («Dopo le pulizie va meglio»), allo scombussol­amento determinat­o dal cambio di routine («Qua ci alleniamo ogni giorno a orari diversi, mentre a casa seguiamo sempre uno schema rigido»), e forse persino all’aria condiziona­ta del palazzetto («È un problema vero, sposta i nastri») le farfalle della ritmica sono arrivate a Rio: oggi prova del campo, sabato e domenica gare. Loro sono cambiate, rispetto a Londra è rimasta solo la capitana Marta Pagnini; le altre sono tutte all’esordio olimpico: Sofia Lodi di Brescia (della stessa società di Vanessa Ferrari), Alessia Maurelli, di Rivoli, Marta Pagnini, di Firenze, Camilla Patriarca, di Sondrio e Martina Centofanti, di Roma, figlia di: suo padre è Felice Centofanti, ex calciatore «capellone» di Inter, Palermo, Ancona. Ora a Rio nei panni del tifoso. «Lo dico sempre a mio padre, noi sì che ci alleniamo, altro che i calciatori. Devo dire che lui è il primo ad ammetterlo — ride Martina che, a 18 anni, è la più giovane del gruppo —. È il nostro primo tifoso. Quando nel 2015 ho deciso di trasferirm­i a Desio per entrare in Nazionale mi ha subito appoggiato, d’altronde questo era il mio sogno». Se le ragazze sono cambiate — e la c.t. Emanuela Maccarani negli ultimi tre anni ha avviato un importante ricambio generazion­ale —, sono sempre le stesse le aspettativ­e e le difficoltà. A partire dalla Russia, lo squadrone Debutto Martina Centofanti, 18 anni che parte sempre favorito perché molto bravo e perché appoggiato dalle giurie, poi Bielorussi­a, Israele, Bulgaria e Spagna. «Noi lo sappiamo: dobbiamo essere perfette, alle russe viene concesso anche di sbagliare» è ormai il refrain di tutte le gare di ritmica. Le farfalle, però, hanno ambizioni molto alte: vincere con gli esercizi più difficili e creativi. «Noi facciamo cose più spettacola­ri, con un valore artistico molto alto, solo che spesso viene premiata di più l’esecuzione pulita — spiega Maccarani —. Le ragazze lo sanno, devono essere più brave».

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