Corriere della Sera

Il Maracanà riabbracci­a un Brasile esagerato

Neymar apre la goleada dopo 14 secondi, con l’Honduras finisce 6-0. E ora la finale con la Germania

- Rocco Cotroneo

Bene le tre medaglie d’oro già portate a casa, le storie struggenti di pugili e judoka strappati alla violenza della favela grazie allo sport, ma il Brasile olimpico ora ha gli occhi puntati su un unico impianto di Rio de Janeiro, quello che il mondo conosce da sempre, il Maracanà. E sul solo sport che qui conta davvero. La Seleçao olimpica guidata da Neymar ha conquistat­o con facilità la finale di sabato, battendo per 6-0 l’Honduras. Un giorno prima della cerimonia di chiusura dei Giochi, al Maracanà appunto, il Brasile incontrerà la Germania per conquistar­e l’unico titolo che manca ai verdeoro di tutte le categoria, la medaglia d’oro olimpica. I tedeschi hanno vinto l’altra semifinale battendo la Nigeria 2-0. Esce sulla ruota di Rio la finale più attesa ed evocativa. Due anni fa a Belo Horizonte i tedeschi non si limitarono a far sfumare il sogno brasiliano della Coppa del Mondo in casa. Inflissero il «sete-a-um», quel 7-1 che da allora qui è diventato un doloroso modo di dire, e tra un po’ finirà sui dizionari.

La semifinale con l’Honduras è stata una passeggiat­a, la partita più facile affrontata finora dal Brasile. Il gol da record di Neymar, dopo 14 secondi di gioco, è anche il più veloce della storia delle Olimpiadi ma provoca qualche mi- nuto di apprension­e. Perché l’attaccante del Barcellona segna approfitta­ndo di un rimpallo sul rinvio maldestro di un difensore, ma mentre il pallone rotola tranquillo in rete, lui si scontra duro con il portiere honduregno in uscita, Luiz Lopez. Neymar rimane a terra dolorante per tre minuti, prima di venir portato via in barella. Si teme qualcosa di serio, ma è soltanto un colpo duro allo sterno. Il capitano olimpico può rientrare.

È tutto più facile dopo un gol così, e la Seleçao torna a far vedere il bel calcio delle ultime Capitano Neymar semina il panico nella difesa dell’Honduras Il capitano ha segnato una doppietta (Ap) partite. È un collettivo che funziona, e la buona notizia per il Brasile è che ci sono alternativ­e a Neymar nella costruzion­e del gioco, a partire dal sempre ispirato Luan dietro i due Gabriel. Gli altri gol arrivano con cadenza regolare. È proprio un taglio di Luan a smarcare Gabriel Jesus che anticipa il portiere in uscita al 25’, con un tocco leggero. Il terzo, ancora del neo acquisto del Manchester City, al 34’: Neymar riceve a metà campo e lo serve dalla sinistra, stavolta il tiro è forte e ancora più impossibil­e per il portiere dell’Honduras.

Nella ripresa, con il vantaggio tranquillo, il Brasile torna in campo con l’obiettivo di tener palla e dosare le energie. Altri due gol arrivano con Maquinhos e Luan. La torcida canta e prova gli slogan che intende usare con la Germania in finale. Il sesto è su rigore con Neymar, già a tempo scaduto: tutto lo stadio è in piedi con il cellulare in mano per immortalar­e il momento. La Seleçao è tornata a casa.

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