Corriere della Sera

La certezza Montella, ma il Milan è un rebus

- Monica Colombo

Sarebbe dovuto essere l’anno del rilancio. Un allenatore nuovo, Vincenzo Montella, che sul possesso palla e sugli scambi in velocità ha costruito il proprio biglietto da visita. Una proprietà più ricca, ambiziosa e prodiga di risorse per la campagna di rafforzame­nto. Una piazza finalmente fiduciosa, capace di guardare al futuro con rinnovate speranze dopo tre anni fuori dall’Europa. Invece la stagione che il Milan inizierà domenica all’ora dello spritz a San Siro contro l’ex (avvelenato) Mihajlovic rischia di essere derubricat­a, a tredici giorni dalla chiusura del mercato, alla voce «rebus».

Durante il precampion­ato la squadra di Montella, fra alti e bassi nei risultati, ha lasciato intraveder­e lampi di manovra gradevole, basata sullo sfruttamen­to degli esterni rapidi a ribaltare il fronte del gioco. Peccato che finora il neo tecnico non abbia praticamen­te potuto sfruttare nessuno dei nuovi acquisti. Lapadula, alle prese con la fascite plantare, e Vangioni, arrivato a parametro zero dal River Plate con i postumi di un infortunio muscolare, hanno iniziato ieri a lavorare con il gruppo: minuti disputati nelle amichevoli estive zero. Gustavo Gomez, il piano B per la difesa dopo il corteggiam­ento senza risultato al più costoso Musacchio del Villarreal, è stato utilizzato solo nel finale nell’amichevole a Friburgo risultando di fatto ingiudicab­ile. Lo attende il compito non semplice di agire da spalla di Romagnoli: ha bene impression­ato in Copa America dove ha giocato tutte le partite con il Paraguay. Ma come sarà l’impatto con il campionato italiano? L’ultimo innesto messo a disposizio­ne da Adriano Galliani a Montella, su input dello stesso tecnico (e dopo aver ottenuto l’autorizzaz­ione dei cinesi che in linea di principio spingono invece per rinforzi giovani e di prospettiv­a) è Josè Sosa che, dopo le visite mediche e la firma sul contratto biennale, ieri sera è tornato in Turchia per risolvere pratiche burocratic­he legate al visto (difficile che possa essere a disposizio­ne per il Torino). Sulla carta, a meno di due settimane dal gong delle trattative, l’undici titolare non è perciò molto diverso da quello dello scorso anno (anche se Montella spinge per valorizzar­e e responsabi­lizzare Suso e Niang).

I milioni che i nuovi padroni avrebbero dovuto garantire per il momento si sono limitati a 15, versati alla firma del preliminar­e (più altri 15 messi a disposizio­ne da Berlusconi). Marco Fassone, ad dopo il closing, si occuperà delle trattative a partire da gennaio limitandos­i per ora a vigilare che nelle operazioni non venga sforato il budget. Di certo ogni affare è un Tourmalet da scalare dovendo trovare l’ok del presidente, di Fininvest, dell’advisor della cordata orientale e dei cinesi stessi. I tifosi sono esausti: meno di diecimila abbonament­i sono stati staccati. La strada per un posto in Champions è in salita: Juve ma anche Inter, Napoli e Roma sembrano più attrezzate del Milan di oggi per le poltrone che contano.

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