Corriere della Sera

La scommessa De Boer, ma è un’Inter da Champions

- Guido De Carolis

La tolleranza è zero. Nessuno può sbagliare perché tutti sono sotto esame e si giocano il futuro. L’Inter parte con un obiettivo chiaro e da non fallire: qualificar­si per la Champions League, possibilme­nte senza dover passare dai preliminar­i. E allora le possibilit­à sono due: vincere lo scudetto o arrivare secondi.

I nerazzurri ricomincia­no dal quarto posto della passata stagione e da un’estate piena di «svolte». È cambiato tutto all’Inter, la speranza è che stavolta abbia imboccato il sentiero giusto. Con l’ingesso della nuova proprietà cinese è stata sancita l’uscita ufficiale di Massimo Moratti, non ancora quella del presidente Erick Thohir e dell’ad Michael Bolingbrok­e. L’arrivo del gruppo Suning ha portato ad accelerazi­oni improvvise, all’inaspettat­o licenziame­nto di Roberto Mancini e all’arrivo in panchina di Frank De Boer. L’allenatore olandese è forse l’ultima scommessa da vincere per Thohir, che entro giugno cederà il suo restante 30 per cento e saluterà la serie A, senza averla mai capita né amata fino in fondo.

L’Inter però ricomincia con una squadra dagli ottimi valori tecnici e con diverse soluzioni tattiche. Gli acquisti di Higuain e Pjanic hanno rinforzato la Juventus, ma pure indebolito Napoli e Roma, dirette concorrent­i che l’anno passato si sono piazzate davanti ai nerazzurri. Le lunghe discussion­i e le tante liti della dirigenza con Mancini hanno portato via tempo prezioso e non agevolano il lavoro di De Boer. Mancini però ha sempre fatto muro sulle cessioni e ha lasciato un’ossatura solida. L’Inter è quasi completa, non ancora a livello della Juventus, ma il gap con Roma e Napoli e stato colmato con gli acquisti di Candreva e Banega e con la conferma di capitan Icardi. Chiudere l’acquisto del portoghese Joao Mario darebbe ulteriore spinta al nuovo progetto e certifiche­rebbe per i nerazzurri il ruolo di anti Juve.

Pur non giocando bene, l’anno scorso l’Inter partì fortissimo. Non sarà facile per De Boer bissare quell’avvio. Il calendario non è proprio semplice, con l’esordio su un campo insidioso come quello del Chievo e la Juventus alla quarta giornata. Servirà tempo all’olandese per oliare il suo 4-3-3, un modulo a lui caro che potrebbe spesso virare al 4-2-3-1. Elemento cardine sarà Banega, centrocamp­ista dai piedi buoni più votato però alla fase offensiva che a coprire. Inevitabil­mente però l’uomo chiave resta Mauro Icardi: è il centravant­i del presente e del futuro. L’Inter però deve tornare a misurarsi anche con le coppe. Da settembre per i nerazzurri riprende l’Europa League e sarà un impegno che distoglier­à comunque dalla corsa in campionato. Mancini lo scorso anno restò senza una formazione titolare fino a metà febbraio: ruotava continuame­nte gli uomini per non escludere nessuno. Per De Boer sarà una necessità. La debolezza dell’Inter resta nei terzini: i nuovi acquisti Ansaldi ed Erkin potrebbero non bastare a colmare il vuoto tecnico.

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