Corriere della Sera

La Roma domina e soffre pari prezioso con il Porto: la Champions è più vicina

Avanti su autogol: rosso a Vermaelen, il pari su rigore

- Porto Roma 1 1 Luca Valdiserri

DAL NOSTRO INVIATO

Tutto e il contrario di tutto. La Roma esce dal Dragao con un 1-1 che lascia aperto il discorso qualificaz­ione alla Champions League, con il vantaggio del gol segnato in trasferta. Nella gara di ritorno — martedì all’Olimpico, ci sarà anche il nuovo acquisto Bruno Peres — serviranno una vittoria o uno 0-0. In mezzo, l’impegno di campionato contro l’Udinese, sabato alle 18. In cinque delle ultime sei sfide (Lazio, Napoli, due volte Udinese e Sampdoria) il preliminar­e di Champions League ha bocciato la squadra italiana: ultima sopravviss­uta il Milan edizione 2013-2014. E anche ieri sera è stata una gara sulle montagne russe, dominata dai gialloross­i per 30’ e poi per un’ora con la testa sott’acqua. Tra il Sassuolo e la fase a gironi di Europa League resta la Stella Rossa di Belgrado. Il Mapei Stadium di Reggio Emilia riapre i battenti per la sfida di andata (ore 20.45, diretta Sky Sport 1 e Sky Supercalci­o) che Eusebio Di Francesco (foto) intende onorare nell’unico modo che conosce: «Anche se loro sono molto forti noi vogliamo continuare a portare avanti la nostra idea di gioco». Cresce l’attesa e la tensione per quest’ultimo playoff anche perché i tifosi serbi al seguito della Stella Rossa (già venduti oltre mille biglietti agli ospiti) sono considerat­i ad alto rischio incidenti. Saranno seguiti da 400 agenti di polizia oltre a parecchi steward provenient­i pure dalla Serbia.

Spalletti conferma le impression­i. In porta c’è Alisson, che ha fatto tutta la preparazio­ne con la squadra, e in attacco c’è Dzeko, a caccia di rivincita dopo la travagliat­a stagione scorsa. Il talentino Gerson, pagato 17 milioni, non va neppure in panchina. L’adattament­o al calcio italiano richiede tempo. Ma, poiché di tempo non ce n’è, sembra anche un segnale alla società: serve un altro centrocamp­ista, visto che Vainqueur non rientra più nei piani. Espirito Santo preferisce i muscoli dello spagnolo Adrian Lopez alla velocità del messicano Corona.

La partita si accende subito. La Roma domina per possesso palla e occasioni. Due salvataggi sulla riga (Felipe su Salah e Telles su Dzeko) e una parata super di Casillas rendono giusto il colpo di fortuna con cui la Roma passa in vantaggio, al 21’. Corner corto di Salah, cross di Florenzi e Felipe devia goffamente nella sua porta. Pochi secondi dopo Alisson è bravo a salvare a terra. La gara gira sulla doppia ammonizion­e di Vermaelen, tra il 28’ e il 41’. Davvero inutile la prima a centrocamp­o, letale la seconda. Spalletti preferisce inserire Emerson e non Fazio, mandando al centro Juan Jesus. Nel convulso finale di primo tempo Kuipers non vede un fallo di mano di Emerson, in area, su colpo di testa ravvicinat­o di Adrian Lopez. Era rigore e si poteva discutere sulla chiara occasione da gol. Il Porto rientra Vantaggio De Rossi esulta dopo il vantaggio della Roma, frutto dell’autogol di Felipe. I gialloross­i resteranno in 10 alla fine del primo tempo per il rosso a Vermaelen, poi il pareggio di André Silva su rigore (Getty) negli spogliatoi furibondo.

La ripresa è di sofferenza. Il Porto pareggia, ma Kuipers viene salvato dall’assistente di porta e annulla per fuorigioco di Adrian Lopez. È ancora l’assistente ad aiutarlo pochi minuti dopo: questa volta Emerson non sfugge al rigore per un altro fallo di mano. L’incidenza del brasiliano sulla gara è disastrosa. Il Porto spinge, crea occasioni, ma non passa più. Si torna a Roma con un punto tutto sommato buono e l’idea che per il quinto anno di fila la Roma non abbia un terzino. Basterà Bruno Peres?

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