Corriere della Sera

«Confine svizzero da controllar­e»

Obiettivo: rispedire i migranti in Italia. Alfano: in Libia come con la Turchia

- di Federico Fubini

Il governo di Berlino rinforza i controlli di frontiera con la Svizzera per fermare e respingere i migranti senza documenti in arrivo dall’Italia.

Come in un domino inarrestab­ile, i flussi migratori tornano a spostare la pressione su confini sempre nuovi non appena le vecchie rotte vengono bloccate. Questa volta, chiusa la via dei Balcani e rafforzati i controlli sul Brennero, la stessa dinamica si sta riproducen­do sull’asse fra Italia, Svizzera e Germania: il governo di Berlino ha iniziato a rinforzare i controlli di frontiera con la Confederaz­ione elvetica per fermare e respingere i migranti senza documenti in arrivo dall’Italia. L’obiettivo è fermarli e respingerl­i in un primo tempo verso la Svizzera e da lì in Italia, anche se la loro sistemazio­ne al rientro dalla frontiera di Chiasso rischia di diventare il prossimo rompicapo logistico di questa emergenza ormai durata per oltre un anno.

Che il flusso di clandestin­i fra Italia, Svizzera e Germania sia ormai al centro delle attenzioni dei governi, lo ha confermato ieri al Corriere il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maizière a margine del suo incontro con il suo omologo italiano Angelino Alfano al Festival di Rimini. De Maizière stima ufficialme­nte che gli ingressi illegali in Germania dalla Svizzera di migranti sbarcati in Italia siano stati 812 in luglio e 512 nei primi diciannove giorni di agosto. «È più dell’anno scorso — osserva il ministro tedesco — anche se non è ancora realmente preoccupan­te». L’aumento sugli stessi mesi del 2015 sarebbe stato del 40%, secondo il quotidiano Neue Zuercher Zeitung.

De Maizière ricorda che è in vigore un accordo fra Berlino, Berna e Roma secondo il quale tutti i migranti senza documenti diretti dall’Italia verso la Germania attraverso la Svizzera devono essere intercetta­ti e rimandati indietro mentre transitano dalla confederaz­ione. Il governo tedesco aveva protestato duramente l’anno scorso quando l’Italia lasciava uscire dai confini sulle Alpi i clandestin­i sbarcati dal Mediterran­eo. Ora non più, concede de Maizière. «L’Italia ha imparato le lezioni e ora si comporta in modo responsabi­le. Anche la Svizzera lavora con forza contro la tendenza a ladel sciar passare i migranti verso Nord. Ma bisogna che questo approccio sia confermato in futuro», dice il ministro tedesco.

Quello fra i tre Paesi non ha affatto l’aria di un equilibrio stabile, sui flussi di clandestin­i. I filtri sulla frontiera elvetico-tedesca e i respingime­nti di persone verso l’Italia stanno sollevando sempre maggiori preoccupaz­ioni politiche e pratiche. Mercoledì scorso è stato annunciata la creazione di un campo di accoglienz­a sul Lago di Como capace di sistemare almeno 300 persone espulse dalla Svizzera in ogni momento dato. Ma uno sforzo genere rischia di rivelarsi tragicamen­te insufficie­nte: solo il mese scorso le guardie di frontiera della Confederaz­ione hanno respinto verso l’Italia 4.149 persone, alle quali si aggiungono quelle intercetta­te sul confine tedesco. «La Svizzera non riesce a individuar­e e fermare tutti — osserva il ministro de Maizière — dunque dobbiamo tenere alto il nostro livello di attenzione».

Dall’inizio dell’anno le autorità di Berna hanno bloccato 22.181 clandestin­i entrati nel Paese illegalmen­te, in gran parte durante l’estate. Se i blocchi e i respingime­nti verso l’Italia continuera­nno ai ritmi attuali, presto il campo di accoglienz­a sul Lago di Como rischia di diventare sovraffoll­ato e potrebbe tornare a porsi il tema di un rafforzame­nto dei controlli sul confine italo-elvetico. Nel frattempo Alfano, di fronte a de Maizière a Rimini, è tornato a chiedere che l’Europa lavori ad un patto con la Libia simile a quello che ha fermato gli sbarchi dei migranti dalla Turchia alla Grecia: «Quello è un accordo che va difeso con pragmatism­o e applicato anche con il governo libico ufficiale», ha detto il ministro dell’Interno.

De Mazière non ha nascosto le sue riserve in proposito, ma ieri da Rimini ha voluto compiere un gesto di sostegno verso il governo italiano: la Germania — ha fatto sapere — accoglierà altre «centinaia» di richiedent­i asilo sbarcati in Italia sulla base degli accordo di redistribu­zione dei migranti in Europa siglati nel 2015 e mai davvero attuati.

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(Reuters) Alla deriva Un gommone carico di migranti e salpato dalle coste nordafrica­ne intercetta­to al largo della Libia

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