«La priorità è superare le politiche di austerità»
Può ripartire da Ventotene il rilancio dell’Europa?
«Sì — risponde Gianni Pittella, presidente del gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo —. Già aver tenuto il vertice a Ventotene rappresenta un richiamo ai valori e alle radici dell’Europa senza il quale non si supera questa crisi».
Ma in concreto cosa bisogna fare?
«Quattro cose. La prima è una politica economica di sostegno della crescita, superando il Fiscal compact. Che nei fatti è già stato superato con la decisione della Commissione europea di non sanzionare Spagna e Portogallo. Decisione che abbiamo sostenuto perché la priorità è rilanciare la crescita e l’occupazione. Dobbiamo potenziare il piano della Bei, la Banca europea degli investimenti, attraverso l’acquisto da parte della Banca centrale europea di bond della stessa Bei che potrebbero aumentare il volume di risorse a disposizione degli investimenti da circa 350 miliardi fino a mille miliardi». Le altre tre? «Politiche migratorie comuni. Poi una politica comune della sicurezza, creando un primo nucleo di esercito europeo. Infine, la lotta al terrorismo con una maggiore integrazione e scambio tra i servizi di intelligence, fino a creare una sorta di Fbi europea».
Ma possono essere Hollande, Merkel e Renzi a rilanciare l’Europa? Il primo non si sa se si ricandida, la seconda rischia di perdere le elezioni e il terzo il referendum.
«L’immobilità è il miglior alleato dei loro avversari. Se i leader, dopo Ventotene, apriranno un processo decisionale, sconfiggeranno le forze che vogliono ammazzare l’Europa. Ma ci vuole un cambiamento totale delle politiche di austerità. I numeri non possono venire prima delle persone».
Così Renzi si prepara a chiedere altra flessibilità di bilancio mentre si era impegnato a rispettare un deficit dell’1,8% nel 2017.
«Guardi che non è un problema di negoziato tra l’Italia e la Commissione europea. Qui va cambiato completamente l’impianto: la flessibilità non deve valere solo per l’Italia ma per tutti i Paesi che fanno le riforme per le crescita».
Ma come si supera l’opposizione della Germania?
«Con la politica. Non si possono continuare ad applicare in maniera stupida i vincoli».