Corriere della Sera

Elicotteri, vessilli e marinai-guide

La giornata particolar­e della portaerei Garibaldi: dalle operazioni contro i trafficant­i al set del vertice europeo. «Ma questo non è il nostro mestiere»

- DAL NOSTRO INVIATO di Marco Galluzzo

I 400 marinai, donne e uomini, imbarcati sull’incrociato­re italiano si riconverto­no per un giorno. Scortano i giornalist­i sul ponte, spiegano che possono decollare e atterrare in contempora­nea sino a otto elicotteri, sono a loro modo anfitrioni: hanno allestito una grande sala stampa nell’hangar della nave, cercano di prevenire le esigenze dei cronisti, ogni tanto comprensib­ilmente, sbuffano: «Sa, questo non è il nostro mestiere».

Il mestiere dell’equipaggio della portaerei Garibaldi è la missione Sophia, è flagship dell’operazione, che sulle acque del Mediterran­eo serve al contrasto e alla prevenzion­e del traffico di esseri umani. Un caffè al bar della nave costa 10 centesimi, e la vita, nonostante l’anomalia di un giorno, prosegue. Due ore prima dell’arrivo dei tre leader, mentre sul ponte si finisce di allestire il palco della conferenza, su un altro spicchio della nave è in corso un’operazione di salvataggi­o: uomo in mare, barella, soccorso, prime cure, ma è solo una simulazion­e.

«Obbedisco», il motto di Garibaldi, è stampato a caratteri cubitali in molte della sale della nave, capienza massima 577 marinai, lunghezza 180 metri, una linea di volo sino a 18 aeromobili, bandiera di combattime­nto consegnata a ottobre del 1987, e custodita in una teca, come da prassi.

Ogni tanto passa, ma sembra un alieno, qualche fuciliere di marina, il corpo dei Marò. Anche i sommozzato­ri, intorno alle coste di Ventotene, segnalano le forze speciali, ma è una presenza discreta, quasi impalpabil­e. A domanda specifica sui corpi speciali i marinai della Garibaldi glissano: «Sono qui da poco».

Se richiesti i dettagli dell’operazione Sophia, di cui la Garibaldi è ammiraglia, vengono in qualche modo protetti. È materia riservata, il Contrammir­aglio Giuseppe Berutti Bergotto alle domande oppone un cortese no comment, lui comanda anche le operazioni di una fregata spagnola, di due navi ausiliarie tedesche, una nave oceanograf­ica inglese, un sottomarin­o greco, due aerei da ricognizio­ne.

Alle sei del pomeriggio, all’orizzonte, appaiono i tre elicotteri che trasportan­o Renzi, Merkel e Hollande. Sono già decollati due volte, da Capodichin­o e da Ventotene. Gli elicotteri sono EH101, fabbricazi­one Augusta-Westland, in una versione leggerment­e più comoda e confortevo­le visti gli ospiti. I piloti sono della Marina, hanno una speciale preparazio­ne per atterrare in fazzoletti di asfalto, anche sulle fregate.

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(Epa) 1 1 Hollande, Renzi e Merkel durante il discorso sul ponte della Garibaldi
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5 Un militare di vedetta a bordo della portaerei italiana 5
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3 (Afp) 3 L’attesa dei giornalist­i
 ?? (Epa) ?? 2 I tre leader europei durante un colloquio all’interno della nave 2
(Epa) 2 I tre leader europei durante un colloquio all’interno della nave 2
 ??  ?? 4 Un elicottero della marina e alcuni uomini del corpo in attesa dell’arrivo dei tre leader di Germania, Francia e Italia 4
4 Un elicottero della marina e alcuni uomini del corpo in attesa dell’arrivo dei tre leader di Germania, Francia e Italia 4

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