Brunetta: macché nuovo corso In Forza Italia esiste solo la leadership di Berlusconi
«Il centrodestra non aspetta il Papa straniero». Renato Brunetta — capogruppo di Forza Italia a Montecitorio — non vuole sentire parlare di nuovi segretari e di nuove leadership, perché «ad oggi esiste solo quella di Silvio Berlusconi».
Presidente Brunetta, in FI è ufficialmente iniziato il nuovo corso targato Stefano Parisi?
«Assolutamente no. Abbiamo tutti convenuto di affidare a Parisi solo la due diligence. Altro non c’è da dire. Parisi ha confermato questo impegno ed entro la fine del mese consegnerà a Silvio Berlusconi il suo report».
Intanto l’ex direttore di Confindustria lavora alla convention di settembre e starebbe pensando di varare un «governo ombra». Cose ne pensa?
«Guardi, sono invenzioni di chi è ostile a Berlusconi, e oltretutto i governi ombra portano sfiga. Stupidaggini di cui sono certo si risentirebbe lo stesso Parisi. Ha mai sentito dirgli: i nomi del mio governo ombra sono…? Hai mai sentito Berlusconi dire: i nomi del governo ombra di Parisi sono questi?».
L’impressione è che una parte di FI stia facendo terra bruciata a Parisi.
«Sempre e solo stupidaggini. Sto ai fatti. Parisi è una persona seria. L’esperienza della sua candidatura a sindaco di Milano è stata bellissima, ma il centrodestra non aspetta il Papa straniero».
Qual è il giudizio che dà al progetto di una Costituente che ha lanciato?
«Probabilmente il mio amico Stefano non conosce le regole del Parlamento. Per cancellare il Senato bisogna modificare più di 36 articoli della Costituzione oltre ad alcune norme transitorie, un’operazione di circa due anni e mezzo di lavoro parlamentare. Meglio, dopo la vittoria del No, estendere il Consultellum anche alla Camera e fare della prossima legislatura una legislatura costituente. Anche perché così il nuovo Parlamento sarebbe eletto su base proporzionale».
Allora qual è il futuro di Forza Italia e del centrodestra?
«L’obiettivo è che FI torni ad essere il primo partito della coalizione, con una forte Lega Nord e con una forte Fratelli d’Italia. Noi stiamo già lavorando alla costruzione degli stati generali del centrodestra di governo. Un contenitore che avrà al suo interno anche Raffaele Fitto, Gaetano Quagliariello e Mario Mauro».
Ma in questi giorni ha sentito Silvio Berlusconi?
«No. Ho rispettato la richiesta di tranquillità proprio perché mi auguro torni nel più breve tempo possibile ad essere nella pienezza della forza fisica e morale. Ho imparato che quando Berlusconi tace è sbagliato interpretare il suo pensiero. E non mi piacciono gli interpreti del silenzio di Berlusconi».
Passiamo al referendum costituzionale. Lei è uno degli animatori del fronte del No. Cosa ne pensa delle ultime dichiarazioni del premier Renzi che dalla Versiliana ha assicurato che il governo andrà avanti fino al 2018?
«Il premier è in stato confusionale. Molto probabilmente la Consulta il 4 ottobre gli boccerà l’Italicum, e questo sarà il prodromo della sonora sconfitta al referendum confermativo: prevedo che i No arrivino al 60%. Per non parlare dell’economia in salsa renziana: è stata un fallimento, ci aspetterà una manovra monstre da 30-40 miliardi».