Corriere della Sera

Brunetta: macché nuovo corso In Forza Italia esiste solo la leadership di Berlusconi

- Giuseppe Alberto Falci

«Il centrodest­ra non aspetta il Papa straniero». Renato Brunetta — capogruppo di Forza Italia a Montecitor­io — non vuole sentire parlare di nuovi segretari e di nuove leadership, perché «ad oggi esiste solo quella di Silvio Berlusconi».

Presidente Brunetta, in FI è ufficialme­nte iniziato il nuovo corso targato Stefano Parisi?

«Assolutame­nte no. Abbiamo tutti convenuto di affidare a Parisi solo la due diligence. Altro non c’è da dire. Parisi ha confermato questo impegno ed entro la fine del mese consegnerà a Silvio Berlusconi il suo report».

Intanto l’ex direttore di Confindust­ria lavora alla convention di settembre e starebbe pensando di varare un «governo ombra». Cose ne pensa?

«Guardi, sono invenzioni di chi è ostile a Berlusconi, e oltretutto i governi ombra portano sfiga. Stupidaggi­ni di cui sono certo si risentireb­be lo stesso Parisi. Ha mai sentito dirgli: i nomi del mio governo ombra sono…? Hai mai sentito Berlusconi dire: i nomi del governo ombra di Parisi sono questi?».

L’impression­e è che una parte di FI stia facendo terra bruciata a Parisi.

«Sempre e solo stupidaggi­ni. Sto ai fatti. Parisi è una persona seria. L’esperienza della sua candidatur­a a sindaco di Milano è stata bellissima, ma il centrodest­ra non aspetta il Papa straniero».

Qual è il giudizio che dà al progetto di una Costituent­e che ha lanciato?

«Probabilme­nte il mio amico Stefano non conosce le regole del Parlamento. Per cancellare il Senato bisogna modificare più di 36 articoli della Costituzio­ne oltre ad alcune norme transitori­e, un’operazione di circa due anni e mezzo di lavoro parlamenta­re. Meglio, dopo la vittoria del No, estendere il Consultell­um anche alla Camera e fare della prossima legislatur­a una legislatur­a costituent­e. Anche perché così il nuovo Parlamento sarebbe eletto su base proporzion­ale».

Allora qual è il futuro di Forza Italia e del centrodest­ra?

«L’obiettivo è che FI torni ad essere il primo partito della coalizione, con una forte Lega Nord e con una forte Fratelli d’Italia. Noi stiamo già lavorando alla costruzion­e degli stati generali del centrodest­ra di governo. Un contenitor­e che avrà al suo interno anche Raffaele Fitto, Gaetano Quagliarie­llo e Mario Mauro».

Ma in questi giorni ha sentito Silvio Berlusconi?

«No. Ho rispettato la richiesta di tranquilli­tà proprio perché mi auguro torni nel più breve tempo possibile ad essere nella pienezza della forza fisica e morale. Ho imparato che quando Berlusconi tace è sbagliato interpreta­re il suo pensiero. E non mi piacciono gli interpreti del silenzio di Berlusconi».

Passiamo al referendum costituzio­nale. Lei è uno degli animatori del fronte del No. Cosa ne pensa delle ultime dichiarazi­oni del premier Renzi che dalla Versiliana ha assicurato che il governo andrà avanti fino al 2018?

«Il premier è in stato confusiona­le. Molto probabilme­nte la Consulta il 4 ottobre gli boccerà l’Italicum, e questo sarà il prodromo della sonora sconfitta al referendum confermati­vo: prevedo che i No arrivino al 60%. Per non parlare dell’economia in salsa renziana: è stata un fallimento, ci aspetterà una manovra monstre da 30-40 miliardi».

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