«Pagate 106 imposte, ora basta con i tax day»
Scadenze ieri per più di 20 miliardi, l’appello dei commercialisti: a settembre un tavolo con il Fisco
Scadenze ordinarie. Che per un gioco di rinvii dovuti al calendario (il 20 e il 21 agosto sono caduti nel fine settimana) e a slittamenti «tecnici» si sono concentrate nella giornata di ieri. Ecco come si è arrivati al Tax day del 22 agosto, con un cumulo di imposte, tasse e accise che ha raggiunto un totale di 106 differenti adempimenti. Non esattamente equiparabili per importanza, gettito e numero dei contribuenti chiamati ad assolvere l’obbligo fiscale.
Al primo posto, nel tax day di ieri, ha pesato il pagamento delle imposte del modello Unico per i soggetti sottoposti agli studi di settore. La scadenza (già prorogata) era prevista per il 20 luglio ma con il pagamento di una piccola soprattassa dello 0,4% era possibile regolare la posizione entro il 20 agosto. Secondo fonti dell’Ordine nazionale dei commercialisti, da sola, questa imposta rappresenta oltre la metà (12-13 miliardi) dell’intero gettito del Tax day.
Le altre imposte dovute ieri riguardavano i versamenti dell’Iva relativi al mese di luglio (per i contribuenti mensili), i pagamenti relativi al secondo trimestre 2016, e l’autofattura per gli acquisti intracomunitari. E ancora: l’imposta per le attività ludiche e di intrattenimento, le ritenute, i tributi omessi, i contributi Inps e i premi Inail, le accise. Tutte scadenze ordinarie, previste dalla legge e calendarizzate per venire incontro alle esigenze di concentrare in una sola data i pagamenti al fine di agevolarli, sottolineano fonti del Mef e dell’Agenzia delle Entrate. Ormai grazie ai pagamenti telematici e ai sostituti di imposta, oppure ai versamenti realizzati da Caf e commercialisti, le code agli sportelli sono un lontano ricordo del passato. Eppure non tutto fila così liscio.
«I Tax day rappresentano uno sforzo e un impegno molto gravoso per i professionisti», commenta Gerardo Longobardi, presidente dell’Ordine nazionale dei dottori commercialisti. «L’esigenza di una semplificazione degli adempimenti in ogni caso viene prima di quella di una loro diluizione nel tempo». A questo scopo a settembre riprenderanno le discussioni tra gli Ordini e il ministero allo scopo di arrivare a una proposta di semplificazione di scaglionamento delle scadenze principali. «La nostra ipotesi di lavoro è di concentrare nella data del 16 giugno i versamenti dei tributi locali e portare al 15 luglio quelli per il modello Unico», sintetizza Longobardi.