«Giusto accertare se quel magistrato ha agito correttamente»
Ragusa, il ministro Orlando e il tentato rapimento della bimba. Secondo decreto di espulsione per l’indagato
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha avviato un’inchiesta sul caso dell’indiano, Ram Lubhay, che il 16 agosto avrebbe tentato di rapire una bambina di cinque anni sul lungomare della Lanterna di Scoglitti, nel ragusano. «È interesse di tutti — ha detto il Guardasigilli — valutare se c’è stata correttezza da parte della magistratura e evitare che si celebrino processi paralleli». E ancora: «È importante che tutto segua le regole e anche la valutazione degli atti sia fatta non in modo emozionale e intuitivo, ma sulla base dei fatti che il ministero sta raccogliendo».
I contorni della vicenda non sono ancora chiari. Secondo i genitori, l’extracomunitario avrebbe preso in braccio la piccola e si sarebbe allontanato. Questa la versione del papà: «Mi è stato detto che non c’è reato di rapimento perché la bimba è rimasta sotto il controllo visivo dei genitori. Ma questo è avvenuto per la nostra prontezza di riflessi e la mia immediata reazione. È stata mia moglie, dopo che l’ho raggiunto, a strappargliela dalle braccia con forza».
Dalla Procura arriva però un’altra versione: l’indiano avrebbe preso la bambina in braccio sotto gli occhi dei genitori, e dopo neanche un minuto l’avrebbe restituita. Nessuna fuga. La famiglia ha però sporto denuncia, e dopo neppure un’ora l’indiano è stato identificato, fermato e sottoposto a un interrogatorio.
Il giorno dopo, il sostituto procuratore di Ragusa, Giulia Bisello, ha ritenuto di far tornare in libertà Ram Lubhay, scatenando l’ira della famiglia e una valanga di polemiche sia sui social network che in Parlamento, con un’interrogazione del senatore Maurizio Gasparri. Tutti hanno chiesto l’immediata espulsione dell’uomo. Il fatto però è che Ram Lubhay, che ieri ha denunciato di aver ricevuto minacce di morte, era già stato raggiunto da decreto di espulsione, emesso dal questore di Ragusa e scaduto ieri (è il secondo, visto che un primo provvedimento, motivato con i precedenti penali dell’extracomunitario, indagato per furto di rame e traffico di droga, non è mai stato eseguito). Siccome non si è ottemperato entro i termini, il vicequestore di Ragusa Nicola Spampinato ha firmato la richiesta di trasferimento in un Cie, dove l’indiano resterà almeno 30 giorni, e sino a un massimo di 18 mesi, come ogni volta che non è possibile eseguire l’espulsione. Il caso però non si sgonfia. «Va espulso subito», ha tuonato il sindaco di Vittoria.
Bisogna evitare che si celebrino processi paralleli L’inchiesta serve proprio a chiarire i dubbi