Corriere della Sera

IL COMPROMESS­O STRATEGICO PER CUI LAVORA BERLINO

- Di Danilo Taino

Non è solo Ventotene: per Angela Merkel, anzi, questa sarà una settimana di intensità straordina­ria. Una vera e propria offensiva diplomatic­a diretta a gran parte delle capitali europee. Qualcosa che per portata e intensità non ha precedenti nell’azione di un capo di governo tedesco. L’obiettivo può sembrare ovvio ma tocca la questione centrale in Europa oggi: tenere unita la Ue non solo nel post Brexit, probabilme­nte meno drammatico di quanto molti temevano, ma soprattutt­o sulla questione della sicurezza, che vuole dire terrorismo, profughi, Russia a Turchia. A Berlino (ma anche a Bruxelles e in altre capitali) si ritiene che su questo versante sia arrivato il momento di tenere assieme tutti i punti di crisi, quasi in un pacchetto unico sulla base del quale cercare un compromess­o tra interessi europei diversi.

Mercoledì, Frau Merkel volerà a Tallin, Estonia, dove tra le altre cose visiterà un centro di eccellenza della Nato sulla cyber sicurezza. I Paesi dell’Est europeo sono, dal punto di vista della cancellier­a, la chiave per il successo della sua iniziativa diplomatic­a. Il nuovo attivismo di Mosca in Ucraina nelle ultime settimane e l’intensific­arsi delle tensioni tra il Cremlino e la Casa Bianca (e soprattutt­o con il campo di Hillary Clinton) le fanno ritenere che la questione dell’aggressivi­tà russa sia essenziale per l’Europa, qualsiasi sia l’esito delle presidenzi­ali americane in novembre. Le capitali dell’Est sono preoccupat­issime e Berlino ritiene che vadano rassicurat­e: in cambio però di una loro maggiore disponibil­ità a discutere di accoglienz­a dei rifugiati e di rapporto (da conservare) con la Turchia.

Per questo, il giorno dopo volerà a Praga, per un incontro con il governo ceco e il 26 sarà a Varsavia per un meeting bilaterale con l’esecutivo polacco ma anche per una riunione dei primi ministri del gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia). Merkel vuole arrivare al Consiglio europeo di Bratislava, il 16 settembre, con i Paesi dell’Est disposti ad accettare un compromess­o sul dossier della sicurezza (intesa complessiv­amente).

Dal momento che la relazione con Mosca è ritenuta un punto di crisi grave anche dai Paesi del Nord Europa, il 26 sera la cancellier­a incontrerà i capi di governo di Olanda, Svezia, Finlandia e Danimarca al castello Meseberg, nei pressi di Berlino. Il giorno dopo, stesso castello, meeting con i leader di Slovenia, Bulgaria, Austria, Croazia, Paesi chiave sulla strada dei flussi dei rifugiati dal Medio Oriente, soprattutt­o se dovesse riaprirsi la rotta balcanica.

Entro fine settimana, oltre a Renzi e a Hollande, Merkel avrà incontrato 13 capi di governo. Nelle prossime settimane, prima del summit di Bratislava, ne vedrà altri. A Berlino il senso di urgenza per le crisi multiple della Ue è alto e la cancellier­a ritiene che la Germania non possa esimersi da una leadership anche maggiore di quella mostrata negli anni scorsi. L’obiettivo è tenere unita la Ue e il governo tedesco è convinto che, oggi, ciò possa essere fatto solo su iniziative concrete che rispondano alle domande dei cittadini, non su disegni generali di carattere istituzion­ale. La sicurezza – tra terrorismo, tensioni ai confini dell’Europa e profughi – è considerat­a il terreno principale sul quale raggiunger­e un «compromess­o strategico» nella Ue.

Realismo L’obiettivo è tenere unita l’Ue con iniziative concrete che rispondano ai cittadini

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