Corriere della Sera

Disco, donne e alcol: la calda notte di Bolt Il fenomeno festeggia la tripletta prima di lasciare Rio: video e selfie finiscono in Rete

- Gaia Piccardi

DALLA NOSTRA INVIATA

La storia non ha orari e la notte è giovane. Quale migliore occasione per aggiungere alla leggenda qualche succosa pagina di gossip. «Obrigado Rio», grazie Rio, dice Usain Bolt salutando i fan all’aeroporto con una T-shirt con i colori del Brasile e gli occhi pesti. In valigia, 3 ori olimpici per un totale di 9, la fama di immortale dello sport e un bottino di garotas che non piacerà alla fidanzata blogger giamaicana, Kasi Bennet.

A Rio la notte brava del campione (da Senna a Ronaldo, ma chiedere anche a Mick Jagger per informazio­ni...) è un classico delle cronache rosa. L’impresa è compiuta, la pressione scende, la fila di groupies si allunga. Basta chiedere. E così domenica, nel giorno del suo 30° compleanno, le sventurate risposero. Prima una ragazza presentata­gli dal collega Donald Thomas a Casa Giamaica, luogo di festeggiam­enti istituzion­ali, con cui si è trasferito alla discoteca «All Inn» di Barra de Tijuca. Baci, danze, abbracci. E un conto da 4.600 reais, circa 1.200 euro, per caipirinhe, caipiroske e dintorni. Poi una bellezza incontrata sulla pista da ballo, Jady Duarte. Incrocio pericoloso: Jady, secondo il sito online del quotidiano popolare «Extra», è stata la moglie di Douglas Donato Pereira, detto Dina Terror, capo del narcotraff­ico di una favela, ucciso dalla polizia nel marzo scorso. Curriculum vitae a parte, al Lampo Jady è piaciuta al punto da riportarla con sé all’alba al villaggio olimpico, dove in barba a qualsiasi misura di sicurezza è riuscito a farla entrare senza accredito. A Jady, 20 anni, non è parso vero: ha documentat­o la notte hot con foto e selfie, immediatam­ente finiti sui social, dove impazzano da ieri. «Io ho mandato gli scatti ad alcune amiche poi non so come siano finiti in rete» si è L’altra Usain Bolt insieme alla brasiliana Jady Duarte giustifica­ta Biancaneve, con tante scuse: «Comunque, la mia notte con Bolt è stata una cosa normale e non voglio aggiungere altro per non complicare le cose». Too late. Le cose si sono complicate eccome ma se la vedrà a Kingston il fenomeno con la (presunta?) legittima fidanzata.

E adesso, per favore, non facciamo i moralisti. Bolt è giovane, ricco, famoso. A Rio, dove da qualche anno sulla spiaggia di Copacabana gli allestisco­no una corsetta d’esibizione lunga 100 metri e molto ben retribuita, è di casa. E anche se non lo fosse, non farebbe fatica a trovare compagnia. Una delle mansioni dello storico manager Ricky Simms è tenere le femmine lontane dal Lampo in prossimità delle gare. Noi lo perdoniamo. E Kasi pure. Scommettia­mo?

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