Corriere della Sera

Il territorio

La linea rossa e la scossa anomala in superficie

- G. Caprara, Meldolesi Rovelli

L’ESTENSIONE DEL SISMA Scala Mercalli IV V VI COME SI MISURA IL TERREMOTO SCALA RICHTER VII SCALA MERCALLI VIII

C’è un’anomalia in questo terremoto che ha portato per l’ennesima volta vittime e danni nella martoriata Penisola. È la scarsa profondità alla quale si è liberata la potenza accumulata nella roccia. «Tra quattro e sette chilometri appena, e questo ha portato più facilmente l’onda distruttri­ce ad abbattersi sulla superficie e provocare disastri e crolli» spiega Andrea Tertullian­i, primo ricercator­e e direttore di sezione dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanolog­ia Ingv.

Se l’ipocentro, cioè il fatidico punto originario, fosse stato più in basso — come in genere era accaduto in passato — il suolo avrebbe attutito l’impatto negativo. Così i sensori sono stati attivati da un impulso che ha raggiunto i 6 gradi della scala Richter, registrand­o 0 1,5 il sisma più potente dopo quello dell’Aquila del 2009 (5.9 gradi della scala Richter).

«Perché si sia manifestat­o in questo modo è impossibil­e dirlo. Sono molti i fattori che entrano in gioco nel generare la faglia diffusa su un’estensione di una trentina di chilometri — aggiunge Tertullian­i —, un dato che riusciamo a valutare consideran­do la superficie coperta e le sequenze dei sismi minori dirette verso l’Umbria e succedutis­i dopo la scossa principale. Anche per questo sisma la causa principale è sempre la stessa; vale a dire lo scontro fra le due placche che hanno dato origine agli Appennini e alle Alpi».

Si tratta in particolar­e della placca africana che spinge verso nord andando a scontrarsi con la placca euroasiati­ca. E Come si sposta la Penisola 2 3 2,5 3 2 3,5 4 1 4 31 ottobre 2002 4,5

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