Corriere della Sera

Il corpo di Marco trovato dal padre Questore

- V. Pic.

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

È arrivato tra i primi tra le macerie di Amatrice il questore di Frosinone, Filippo Santarelli (foto). Tra quei tetti crollati, i pianti e le urla, ha attraversa­to di corsa la cittadina sfigurata fino al portone di casa dei genitori che non c’era più. Un tuffo al cuore. Sotto quei sassi c’era suo figlio, Marco, 28 anni. Non era tornato ancora a casa perché era un grande appassiona­to di cucina e aspettava la cinquantes­ima edizione della festa degli spaghetti all’amatrician­a: l’appuntamen­to turistico che era in programma per venerdì e sabato prossimi e da sempre richiama ad Amatrice turisti da tutta Italia. Dunque Marco non aveva ancora fatto ritorno a casa dai genitori e si era concesso qualche giorno in più dai nonni con cui era solito trascorrer­e più tempo durante l’estate. Il questore Santarelli ha scavato con le mani, togliendo quei massi. Il dolore più grande non gli è stato annunciato da un comunicato. Il suo ragazzo, senza vita, incastrato tra il cemento lo ha estratto da sé. Un dolore indicibile, condiviso con un’altra famiglia di colleghi. Ad Amatrice in vacanza c’era anche un funzionari­o della polizia stradale, Ezio Tulli, con l’intera famigliola. La moglie, anche lei poliziotta, originaria di Amatrice, i genitori di lei e i due figli di 12 e 14 anni. Volevano trascorrer­e qualche giorno di vacanza. La scossa li ha sorpresi nel sonno non lasciandog­li nemmeno la possibilit­à di provare a fuggire. Il terremoto ha devastato l’abitazione in cui si trovavano. Solo la donna è rimasta illesa. Per i due ragazzi non c’è stato nulla da fare. E i nonni sono morti sul colpo.

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