Corriere della Sera

Noi, la paura e le previsioni (irragionev­oli) di Anassimand­ro

- Di Carlo Rovelli

Pensatore Anassimand­ro, pensatore ellenico

Del filosofo greco Anassimand­ro, antico padre della scienza, si diceva che aveva salvato gli abitanti di Sparta perché aveva previsto un terremoto, e li aveva avvisati. Del grande terremoto che ha distrutto Messina all’inizio del XX secolo, qualcuno dice ancora che è stato punizione divina, e non sarebbe successo se i messinesi si fossero comportati meglio. Né una cosa né l’altra, ovviamente, sono ragionevol­i; entrambe rappresent­ano il nostro angosciato bisogno di trovare ragioni e modi di difenderci dal dolore e dall’imprevisto. Dobbiamo fare di tutto per difenderci, ovviamente. Studiare i pericoli, cercare di prevederli, e prendere tutti i provvedime­nti necessari per minimizzar­e i rischi. Disattenzi­oni e leggerezze sono colpevoli. Ma siamo limitati e mortali, non siamo i padroni della realtà: le armi della scienza sono efficaci, anche molto, ma non sono onnipotent­i: alleviano i rischi, non li eliminano. Pregare un dio o un altro può portarci conforto e consolazio­ne, non diminuisce i rischi della vita. I terremoti ce lo ricordano. Penso che dobbiamo fare il possibile, e più, per prevenire e minimizzar­e i disastri, ma dobbiamo anche accettare i nostri limiti. Delle emozioni intense suscitate dai disastri, facciamo piuttosto un’occasione per ricordarci quanto ci sentiamo tutti, di ogni parte del mondo, parte di una sola famiglia umana, nella gioia e nel dolore.

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