Kabul, attacco all’università americana Gli studenti intrappolati. Morti e feriti
I giovani si lanciano dalle finestre per sfuggire a proiettili ed esplosioni. Bilancio incerto
«Siamo bloccati dentro. Esplosione e poi spari. Questo forse è il mio ultimo tweet». Non trova pace Kabul, sconvolta ieri da un attacco all’American University, l’ennesimo contro un obiettivo occidentale. L’assalto è stato raccontato in diretta dai centinaia i messaggi — come quello mandato su Twitter dal fotografo premio Pulitzer Massoud Husseini, poi riuscito a scappare — postati in Rete dagli studenti rimasti intrappolati dentro il campus mentre i miliziani sparavano all’impazzata. Un attacco feroce che arriva dopo la strage di luglio contro la minoranza hazara.
Un primo bilancio provvisorio parlava ieri sera di due vittime e una ventina feriti. Ma dagli ospedali della città, da subito, sono arrivate cifre ben più alte, fino a sette morti e una trentina di feriti, 19 dei quali trasportati nell’ospedale di Emergency (presente nella capitale afghana dal 1999). «Sono arrivate ora in pronto soccorso altre due studentesse, sono saltate dalla finestra per scappare all’assalto. La guerra è barricarsi con i banchi per cercare di sopravvivere», ha confermato su Facebook Cecilia Strada, presidente della Ong italiana.
Secondo una prima ricostruzione del ministro degli Interni afghano Nur ul-Haq Ulumi, l’attacco è iniziato verso le sette di sera, quando gli studenti stavano finendo le lezioni e si stavano incamminando verso casa. Prima un’esplosione, forse un’autobomba, che ha creato un varco
nel muro del compound. Poi un gruppo di uomini armati è entrato in azione, alcuni con indosso cinture esplosive. Ed è iniziata la carneficina di studenti e insegnanti.
«Sono andato alla finestra per vedere cosa stesse succedendo e fuori ho visto una persona in abiti civili. Ha sparato verso di me e ha mandato in frantumi i vetri ferendomi alle mani», ha raccontato il fotografo Massoud Husseini, che si trovava in classe per tenere una lezione. Durante la fuga in tanti sono rimasti a terra «Mentre correvo ho visto persone cadute con la faccia in giù. Sembrava gli avessero sparato alla schiena», ha aggiunto Husseini, scampato alla strage insieme a nove dei suoi studenti.
Corsi in lingua inglese, standard educativi più alti rispetto agli atenei del Paese, insegnanti provenienti da tutto il mondo, l’American University di Kabul (Auaf come viene chiamata dagli studenti) è uno dei luoghi più protetti della città. Ma a poco sono serviti ieri gli uomini messi a guardia dei quattro acri del campus voluto dal presidente Karzai e inaugurati nel 2006 grazie ai finanziamenti degli Stati Uniti.
La presenza di guardie di controllo, però, ha permesso alle forze speciali di intervenire abbastanza rapidamente. Secondo i testimoni, dopo i primi allarmi è iniziato un conflitto tra miliziani e agenti a colpi di granate. Un diversivo che ha permesso ad alcuni studenti di fuggire. Tra le vittime, secondo il ministero della Sanità, una guardia e un professore straniero di cui non è stato comunicato il nome.
Nessun gruppo ha rivendicato l’attentato, ma da tempo l’Afghanistan sta vivendo nuove violenze, per mano dei talebani e dei miliziani di Isis, spesso in contrapposizione tra loro per il controllo del Paese.
Non meno di quattro giorni fa il leader di Al Qaeda Al Zawahiri è riapparso in video lanciando un appello. Il successore di Osama Bin Laden ha chiesto sostegno per i talebani e ha ordinato di respingere l’Isis. L’obiettivo del gruppo jihadista da tempo è riacquistare terreno proprio a partire dall’Afghanistan facendo rivivere la retorica e gli attacchi anti statunitensi. D’altro canto Isis, all’inizio del mese, ha diffuso sui suoi canali Telegram alcune immagini che mostravano armi e tesserini sostenendo di aver catturato dei soldati americani.
Da sottolineare poi come il 7 agosto scorso proprio due professori dell’American University di Kabul, uno statunitense e un australiano, siano stati rapiti da due uomini in divisa mentre stavano tornando a casa dal campus. Lo stesso che ieri è stato investito da una scia di sangue.
Il testimone «Ho visto persone cadute a faccia in giù Sembrava gli avessero sparato alla schiena»