Corriere della Sera

Dottrina

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Se Donald Trump candidato del partito repubblica­no alle prossime elezioni, diventasse presidente, la politica estera degli Stati Uniti vedrebbe un netto cambiament­o di rotta

Il punto su cui Trump ha battuto spesso durante la campagna, è il ruolo e la natura della Nato: a preoccupar­e il tycoon

Di recente, ha espresso apprezzame­nti per «uomini forti» come Putin, Erdogan e perfino per Kim Jong-un

«Tutti questi leader in Europa e, francament­e negli Stati Uniti, che continuano a lamentarsi...», dice il generale Michael Flynn al Corriere. Chi continua a lamentarsi? «Questo deve capirlo lei, non è il mio lavoro. Le dirò che do un voto positivo a Hollande in Francia perché almeno ha riconosciu­to, anche se tardi, che c’è un problema e che i francesi devono fare di più. Ma gli altri che cercano di essere politicame­nte corretti sul terrorismo...». E Renzi? Ha un’idea del suo approccio? «No». È Merkel il problema, perché ha voluto accogliere i rifugiati? «Non lo so — sorride — è un errore?».

Michael Flynn, 56 anni, è un generale in pensione rispettato in America per i suoi 33 anni nell’intelligen­ce militare in Iraq e Afghanista­n. È stato il capo della Defense Intelligen­ce Agency dal 2012 al 2014 sotto Obama ed è registrato come democratic­o. Ma è anche il principale consulente di politica estera di Donald Trump nonché l’unica figura della sicurezza nazionale di alto rango ad appoggiare il candidato repubblica­no alla Casa Bianca. Candidato osteggiato da decine di ufficiali e definito da un ex capo della Cia «una minaccia» per l’America. Lo abbiamo incontrato a margine di un comizio in una sinagoga di Stoughton, sobborgo di Boston, a 80 chilometri dal paesino del Rhode Island dove Flynn è cresciuto in una numerosa famiglia militare irlandese. Una trentina di persone pagano 175 dollari per cenare con lui e ricevere il suo libro, Field of Fight (Campo di battaglia) scritto con il neocon Michael Ledeen.

Quando Trump ha ricevuto il primo briefing dell’Fbi, al suo fianco c’era Flynn. Quando Trump ha fatto il suo discorso di politica estera, era forte l’influenza di Flynn. «Sconfigger­emo l’islamismo radicale. E sconfigger­emo lo Stato islamico — ci dice l’ex generale —. Sotto la presidenza Trump, ci

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Nella dottrina Trump un accordo va fatto in primo luogo guardando al lato economico, poi a quello politico
newyorkese è soprattutt­o l’onere finanziari­o per gli Usa Nella dottrina Trump un accordo va fatto in primo luogo guardando al lato economico, poi a quello politico

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