Corriere della Sera

«D’accordo con lei? Francesca fa bene, dice quello che pensa»

- di Ernesto Menicucci

«I contratti esterni? Io non mi fermo alla valutazion­e sui singoli, vediamo quale sarà la cifra finale».

Paolo Ferrara, capogruppo dei 5 Stelle in Campidogli­o, è prudente. Difende l’operato di Virginia Raggi e Daniele Frongia, ma dice anche di «capire che all’interno del Movimento ci possano essere dei malumori».

Ferrara, letto il post di Francesca De Vito, sorella del presidente dell’Assemblea capitolina?

«No, ma me lo hanno riferito. Se pensava quelle cose, ha fatto bene a dirle».

Quindi è d’accordo con lei?

«Sto dicendo che ci può anche stare che sulla rete, con un pubblico più vasto, ci siano vedute diverse. Ma...».

Ma?

«Io non guarderei ai singoli contratti. Nel caso specifico si parla di tutti profession­isti che, per l’incarico che ricoprono, devono per forza essere di fiducia della sindaca o degli assessori».

E gli stipendi? Non sono comunque eccessivi trattandos­i del Movimento Cinque Stelle?

«Be’, nel caso della Capo di gabinetto (Carla Romana Raineri, ndr) si tratta di un magistrato di assoluto livello, che guadagnerà anche meno rispetto a quello che era il suo stipendio».

E gli altri? Non le fa effetto che Romeo prenda 120 mila euro annui?

«Ripeto, prima di farmi un’idea definitiva aspetto il conteggio finale».

Scusi, che vuol dire?

«Vediamo quanto spenderemo noi per i contratti di staff rispetto a chi ci ha preceduto. Se avremo risparmiat­o dei soldi, ci saremo comunque attenuti ai principi del Movimento».

Va bene anche che Frongia assuma un suo collega di scrivania?

«Quelle sono figure di fiducia. Stiamo governando Roma, è normale che si cerchino anche profession­alità esterne. E poi: se uno è attivista come Romeo non va bene, se è esterno non va bene lo stesso...».

Qualche discussion­e pare ci sia stata anche all’interno del gruppo. O no?

«Non è così. Noi siamo compatti, verso l’obiettivo finale che è quello di cambiare Roma. Non ci sono spaccature o divisioni, non abbiamo queste dinamiche. Non siamo come gli altri partiti».

Eppure il post della De Vito, e le reazioni che ha avuto, sembra mettere in luce che una cosa sono le versioni ufficiali, un’altra la realtà...

«Al nostro interno possiamo anche discutere, ma poi siamo tutti dalla stessa parte, vicino alla sindaca e alla giunta».

Ci può stare che sulla Rete si esprimano vedute diverse Ma bisogna stare vicini alla prima cittadina

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