Corriere della Sera

Spotify, corsa per non perdere i diritti

Ancora da rinnovare gli accordi sulle canzoni con 3 delle maggiori case discografi­che Il nodo della quota da riconoscer­e sulle vendite. Il gruppo punta alla Borsa nel 2017

- Massimo Sideri msideri@corriere.it

Spotify potrebbe perdere la «voce». Una brutta notizia per la società svedese che dovrebbe quotarsi nel 2017 ma ottima per Apple, che sta puntando molto sulla riconquist­a dello spazio perso, e anche per Amazon che vuole trasformar­e il suo hardware Echo in una sorta di «kindle della musica».

Spotify non ha la certezza di potere garantire il rinnovo dei contratti sui diritti delle canzoni con 3 delle 4 maggiori case discografi­che. Una contrattaz­ione durissima è in corso, tanto che tra le due parti si procede con dei rinnovi mensili secondo il Wsj: Spotify che lascia più di metà dei propri ricavi alle case discografi­che e agli artisti vorrebbe pagare di meno, per migliorare i conti in vista dell’Ipo. Ma Apple, che ha il vantaggio di non avere un’offerta gratuita, paga il 58%. Apple ha 16 milioni di clienti a pagamento. Spotify 30 sui 100 complessiv­i (l’Italia è uno dei Paesi con la minore quota di utenti a pagamento). È guerra aperta. La partita è complessa ma è interessan­te seguirla in quanto la musica, com’è noto, è stata la prima industry investita dalla digitalizz­azione del suo core business e dunque molti altri settori, come l’editoria, guardano ad essa che capire quali potrebbero essere le evoluzioni future. In estrema sintesi il percorso è questo: dopo l’era della pirateria diffusa di cui Napster è stato il vessillo, la Apple con l’iPod (ricordiamo­to

I dati sul debito greco tornano sotto i riflettori dopo la riapertura da parte della Corte suprema ellenica di un’inchiesta nei confronti dell’ex direttore di Elsat (l’ufficio statistico nazionale) ed ex economista del Fmi, Andreas Georgiou, per una presunta manipolazi­one a beneficio dei creditori stranieri. Una situazione delicata che ha spinto la Commission­e Ue a sollecitar­e l’intervento del governo greco «per evitare interpreta­zioni errate, perché può essere molto pericoloso». In una lettera firmata dalla commissari­a Ue per gli Affari sociali che sovrintend­e Eurostat, Marianne lo, il singolo prodotto tech più venduto della storia) ha dato una speranza alla musica in download, pretendend­o in cambio la vendita delle singole canzoni, un terremoto per un’industria abituata ad impachetta­re un prodotto unico nei long playing (lp). Spotify (che era nato come servizio pirata) ha contro-rivoluzion­ato il settore puntando sullo streaming a 320 kbit al secondo, diventa(f. Il gruppo degli One Direction, che nel 2015 erano stati tra i più ascoltati in streaming su Spotify il nuovo standard.

Dunque, la Apple insegue, ma è agguerrita e sta puntando molto sulle esclusive come quella del nuovo disco di Frank Ocean. Tutto per fare felici gli artisti: la ribellione (temporanea) di Adele da Spotify docet. La stessa Apple lancerà un nuovo servizio Music, con le lyrics, in ottobre. Potrebbe non essere profittabi­le, ma in un ecosistema complesso come quello Apple è più facile gestire le risorse per mantenere stretto il cliente iPhone.

A complicare le cose per Spotify c’è Amazon che lancerà un abbonament­o a 5 dollari mensili (la metà rispetto ai propri concorrent­i) per chi userà le sue casse Echo. E il fatto che nell’ultimo contratto di finanziame­nto da un miliardo c’è una forte penalizzaz­ione in caso di rinvio dell’Ipo.

Sarà un caso ma l’ex Youtube Shiva Rajaraman, Vp product di Spotify, starebbe lasciando la barca.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy