Corriere della Sera

Tsipras, lo stopper più detestato del calcio greco

Campionato rinviato per rischio ultrà: tutti contro tutti tra governo, federazion­e e club

- Paolo Tomaselli

dove strapagano chiunque, hanno sentito il bisogno di puntare su di lui. Meno male, perché se da una parte la soluzione di volare dall’altra parte del mondo gli permettere­bbe di conservare il suo mega ingaggio, dall’altra probabilme­nte segnerebbe la sua fine ad un certo livello. Balo sta cercando. E se il suo procurator­e non fosse il potentissi­mo Mino Raiola, cielo: è la terza volta che l’uomo di Tsipras butta il pallone in tribuna. Aveva fermato il campionato nel febbraio 2015 e annullato la finale di Coppa nel maggio scorso.

La parola d’ordine del governo è «pulizia». Ma le incrostazi­oni sono tante e derivano quasi tutte dalla rivalità senza esclusione di colpi tra i grandi club, Olympiacos, Panathinai­kos e Paok su tutti: la connivenza tra ultrà violenti e club, la corruzione, legata anche alla questione arbitrale e la crisi economica hanno reso il calcio greco una minaccia per se stesso: Uefa e Fifa monitorano la situazione perché le ingerenze ci sarebbe quasi da preoccupar­si. Invece, alla fine, qualcosa spunterà. Per adesso voci, anche suggestive, soluzioni a volte improbabil­i, altre avventuros­e come il campionato americano. La lista è lunga e le ipotesi si moltiplica­no: Everton, Sunderland e Crystal Palace gli ultimi fremiti dalla Premier League. Ma è tutta l’estate che si parla di Balotelli. Lo voleva del governo, anche se necessarie, sono un’anomalia che potrebbe costare l’Europa ai club greci.

La replica del presidente della federcalci­o, Giorgios Girtzikis, al rinvio del campionato è Esperienza L’ex interista Esteban Cambiasso gioca ad Atene con l’Olympiacos (Epa) una dichiarazi­one di guerra: «Kontonis crede di essere il calcio. Da quando è ministro le sue azioni provano che il suo obiettivo principale è quello di distrugger­e lo sport greco, strangolar­e i club dal punto di vista finanziari­o, annichilir­e le squadre nazionali e ridurre alla miseria gli atleti».

Tutto qui? No, perché alcuni club tra cui il Panathinai­kos di Andrea Stramaccio­ni, minacciano un ulteriore boicottagg­io: il problema dei problemi è la modalità delle designazio­ni arbitrali e fa capire cosa intenda Kantonis quando parla di «minima scusa che può innescare la violenza». La crisi economica — che ha costretto la Grecia ad andare all’Olimpiade attingendo ai fondi per i Paesi poveri — in tutto questa c’entra poco: «Dieci anni fa la situazione era pressoché identica — conferma Vangelis Moras, difensore del Bari e della Grecia — . La colpa è della federazion­e che non ha mai cercato di risolvere il problema. In Grecia comandano i presidenti delle grandi squadre, che hanno sempre lasciato passare le violenze dei tifosi. Fermarsi ancora è giusto, il ministro fa bene ad andare fino in fondo: prima o poi altrimenti ci scappa il morto».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy